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SOMMARIO

S. Marco Evangelista: l’acqua si pagherà solo a consumo
Comunicato stampa

Recale - Cruna si mobilita contro la privatizzazione dell’acqua
dal Corriere di CAserta

Recale - Vestini candidata con l’Api
dal Corriere di Caserta

Porfidia: “Cittadella verde del Garigliano”
da Caserta24ore

Rita Raucci: “Si convochi un Consiglio per dire no alla privatizzazione dell’acqua”
da CasertaNews

Lavoro nero, sotto chiave un cantiere
dal Corriere di Caserta

Abusivismo edilizio, sigilli ad un cantiere a Recale
dal Corriere di Caserta

Provinciali, Udc con il fiato sospeso
dal Corriere di Caserta

Casagiove, Messa anticamorra: «Il clan di Cristo denunci il racket»
dal Mattino

«Addio al Pd», Diana con Di Pietro
dal Mattino

Espropri: il comune di Recale cerca l’accordo con la Curia
dal Mattino

Capodrise: a fuoco l’auto dell’architetto del Comune
dal Mattino

Legalità e trasparenza: sì alla Stazione Unica appaltante
dal Mattino

“Passodincanto” e “Fontanatredici” a OfficinaTeatro
Comunicato stampa

Stazione Unica Appaltante, il Comune ha aderito
dal Corriere di Caserta

Sfratto per l'imprenditore che ha denunciato il racket
dal Corriere del Mezzogiorno

Porfidia: ottimo lavoro dei volontari ma non ci sono soldi
dal Corriere di Caserta

 

Comunicato stampa, 23.02.2010

S. Marco Evangelista: l’acqua si pagherà solo a consumo

In Consiglio comunale il nuovo Regolamento Idrico

Figura anche il nuovo regolamento sul servizio idrico all’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato dal presidente Lorenzo D’Anna per giovedì 25 febbraio in prima convocazione, alle ore 18.00.

A relazionare sul punto sarà il consigliere con delega all’Acquedotto Aniello Di Maio che anticipa: “Si tratta di modifiche con le quali andiamo a rendere ancora più snelle le procedure e, complessivamente, a migliorare il servizio”. Il regolamento, inoltre, interviene anche sul pagamento del canone idrico: “Viene inserita nel regolamento – spiega infatti Di Maio – l’affermazione di un principio fondamentale: l’acqua si paga al consumo, senza dunque una prima fascia minima uguale per tutti”. Le altre modifiche, che saranno dettagliatamente illustrate in Consiglio comunale, riguardano i cantieri, i condomini e la volture dei contatori. La bozza del nuovo regolamento è già stata portata all’attenzione della commissione Statuto e regolamenti: “In questo modo e come facciamo sempre, - sottolinea il consigliere delegato Di Maio – abbiamo dunque garantito la possibilità all’opposizione di dare il suo contributo e di essere partecipe delle scelte che come Amministrazione andiamo a compiere nell’interesse della comunità e dei cittadini”. Allegato a tale regolamento, figura per la prima volta anche quello per la rete fognaria, finora assente nei regolamenti dell’Ente.

All’ordine del giorno del Consiglio, anche altri regolamenti: quello per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati, il regolamento per l’esecuzione dei lavori, forniture e servizi in economia; il regolamento comunale per la disciplina dei contratti. E, ancora: determinazioni in merito al piano casa, l’adesione alla Stazione Unica Appaltante, l’approvazione dello schema di convezione per il Consorzio tra Comuni per la gestione del Piano sociale di Zona dell’Ambito C1; la nomina della commissione per le funzioni consultive in materia paesaggistica ambientale.

Ufficio stampa Comune di S. Marco Evangelista

Il Corriere di Caserta, 17 febbraio 2010

Recale - Cruna si mobilita contro la privatizzazione dell’acqua

RECALE (sf) - Cruna si mobilita contro la privatizzazione dell’acqua. Ieri mattina i volontari hanno distribuito i volantini per sensibilizzare l’opinione pubblica. Un argomento che gli ambientalisti hanno affrontato in un incontro con il sindaco, Americo Porfidia. Dalla riunione è nata l’idea di convocare un consiglio comunale con all’ordine del giorno proprio la volontà da parte del governo centrale di privatizzare l’acqua. Un percorso quello dei componenti del sodalizio che parte da lontano, da quando cioè si è tenuta la conferenza con don Alex Zanotelli. Tra le battaglie i volontari stanno conducendo a difesa del territorio, c’è anche quella per l’installazione dei pannelli fotovoltaici sulle scuole.

sf, dal Corriere di Caserta

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Il Corriere di Caserta, 17 febbraio 2010

Esponenti politici col fiato sospeso per le provinciali e le regionali

Recale - Vestini candidata con l’Api

RECALE (sufe) - Il Pd lo ha abbandonato perchè le stava stretto. Nell’Api c’era più spazio per ottenere delle candidature importanti. Il nome su cui il leader provinciale di Alleanza per l’Italia, Pietro Squeglia, intende puntare nelle competizioni elettorali di fine marzo resta quello di Patrizia Vestini. La storia politica del medico parte da lontano. Inizia con il padre e culmina nella decisione della figlia di sfidare alle amministrative Americo Porfidia. Il progetto non decolla. Vestini riesce solo a diventare capogruppo di minoranza. In quella circostanza due fattori giocarono a sfavore dell’esponente di “Insieme per Cambiare”. Il primo collegato direttamente al periodo di forte popolarità del parlamentare dell’Italia dei Valori. Il secondo alla presenza di una terza lista capeggiata da Ovidio Gadola, il farmacista già due volte sindaco. Oggi Patrizia Vestini potrebbe rappresentare l’alternativa alla “vecchia guardia”. Anche se alle provinciali si troverà a fare i conti con Francesco Ommeniello. Uno degli antagonisti politici di vecchia data che in diverse occasioni ha dato filo da torcere al medico e ai suoi alleati. Se a lei toccherà una candidatura alle regionali, allora si troverà a fare i conti con Gadola e il Mpa (movimento per l’autonomia). Inoltre, da capire resta il ruolo che giocheranno Filiberto Gianoglio, Tommaso Orballo (il consigliere che da poco ha aderito al Popolo della Libertà) e il collega Franco Sgueglia che a Recale risulta essere uno dei primi seguaci dell’ex presidente della Margherita. L’orientamento politico degli esponenti seduti tra i banchi dell’opposizione sembra chiaro. Non più con il centrosinistra ma al centro e addirittura verso il centrodestra. A tenere in piedi l’Idv c’è il gruppo che fa capo a Porfidia. Anche se nei prossimi mesi è facile ipotizzare dei cambiamenti da parte dello stesso leader provinciale dipietrista. Il capo dell’esecutivo potrebbe pensare di lasciare l’Italia dei Valori e prendere in considerazione l’ipotesi di aderire ad un nuovo partito. Questo dopo il veto incrociato sulla candidatura del fratello Domenico alla Regione arrivato direttamente da Bruxelles da parte dell’europarlamentare Vincenzo Iovine. E soprattutto dopo le notizie di un’indagine aperta dalla magistratura sul suo conto. Si prospetta una sfida con Gianoglio dell’Udc o con Ovidio Gadola del Mpa.

sufe, dal Corriere di Caserta

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Caserta24ore, 16 febbraio 2010

Porfidia: “Cittadella verde del Garigliano”

«Il meridione d’Italia non può più tollerare l’arroganza del Governo in materia nucleare, smantelliamo la centrale del Garigliano e fuori le scorie dalla nostro regione» è quanto afferma il deputato campano Americo Porfidia «Il territorio campano, e in particolare quello della provincia casertana è uno dei più colpiti dalle aggressioni delle ecomafie e dallo smaltimento illecito di rifiuti provenienti anche dal nord. Negli anni la presenza della centrale non ha fatto che aggravare una situazione già esplosiva e parzialmente fuori controllo. E’ ora di dire basta e porsi seriamente a difesa della nostra salute e dell’ambiente. In merito alla discussa costruzione del deposito scorie presso la centrale di Sessa Aurunca – continua l’on. Porfidia – ho presentato un’interrogazione al Ministro Scajola per invitare il governo a riconsiderare l’allocazione del deposito in zona diversa dal Garigliano. I cittadini hanno il diritto di sapere se sul proprio territorio è in progetto di costruire il deposito nazionale delle scorie, eventualità che scongiuriamo apertamente. A nostro avviso dovrebbe essere avviata una seria ed efficace azione di bonifica dell’intera area comprendente i territori posti tra il Volturno e il Garigliano e che si estendono tra le province di Latina, quella di Caserta e l’Abruzzo; i cittadini hanno il diritto di sapere quale sarà l’utilizzo dell’area attualmente occupata dalla centrale una volta completati i lavori di dismissione. La nostra proposta – conclude il deputato campano e sindaco di Recale – è la creazione di un POLO tecnologico per la ricerca sulle energie rinnovabili, l’attività di bonifica e monitoraggio ambientale, con particolare riguardo al fiume Garigliano e al litorale Domizio. Un grande centro di ricerca, che dia lavoro ai nostri giovani ricercatori e un nuovo futuro turistico alla zona per un’autentica rinascita verde dell’area». Il suo nome: “La cittadella verde del Garigliano”

da Caserta24ore

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CasertaNews, 16 febbraio 2010

Rita Raucci: “Si convochi un Consiglio per dire no alla privatizzazione dell’acqua”

Capodrise - Rita Raucci promotrice della mozione contro la privatizzazione dell'acqua. Incurante dei giochi di potere che stanno infiammando la dialettica politico-amministrativa a Capodrise, la consigliera comunale indipendente, l'altra mattina, ha protocollato una lettera al sindaco Giuseppe Fattopace e al presidente del consiglio Pasquale Buanne, nella quale chiede di porre all'ordine del giorno dell'assemblea una proposta di deliberazione sulla non rilevanza economica dell'acqua. Con la legge 116 del 2009, il Governo ha privatizzato i nostri rubinetti, sottraendo agli enti pubblici l'acqua potabile per consegnarla ai traffici delle grandi multinazionali. «Se le comunità locali non si mobiliteranno – afferma la Raucci –, dal 2011 l'acqua non sarà più un diritto per tutti, ma una merce». Poche grandi aziende potranno ricavarne profitto e, per l'aumento delle tariffe, sempre più persone troveranno difficoltà a pagare le bollette. «Mi sono interessata all'argomento – rivela la Raucci – dopo aver partecipato, il 28 gennaio, a Recale, ad un dibattito organizzato dall'associazioni ambientalista "Cruna", cui ha partecipato il padre Alex Zanotelli, ispiratore e fondatore di diversi movimenti italiani tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale». Il missionario comboniano, nel suo intervento, esortò i sindaci di Terra di Lavoro ad indire consigli comunali in difesa dell'acqua, ha dichiarare l'acqua priva di rilevanza economica e a fare la scelta delle aziende pubbliche speciali per la gestione del servizio di riscossione. «Mi sono rivolta al sindaco e, attraverso il presidente dell'assemblea, a tutti i consiglieri comunali – spiega la Raucci –, con la speranza che si crei su un tema importante come questo un consenso trasversale che porti il Consiglio, il prima possibile, a riconoscere il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile, e lo status dell'acqua come bene comune pubblico. L'assemblea dovrà, inoltre, confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono – conclude la Raucci – una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà». Alla richiesta, la consigliera comunale indipendente ha allegato una bozza di mozione, che potrà essere il punto di partenza per affrontare il problema.

da CasertaNews

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Il Corriere di Caserta, 13 febbraio 2010

Ieri sono scattati i sigilli ad un immobile con 32 appartamenti in via Petrarca. Sul posto i funzionari dell’Ispettorato di Caserta

Lavoro nero, sotto chiave un cantiere

I vigili tre giorni fa avevano sequestrato un altro stabile in costruzione

RECALE (Vittorio Petraroli) - Un cantiere edile impegnato in lavori a via Petrarca, nel comune di Recale, è stato sottoposto a sequestro dai carabinieri. I sigilli sono scattati a seguito del proseguo dei servizio predisposti dal comandante della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, il capitano Carmine Rosciano, finalizzati a verificare il rispetto della normativa sui luoghi di lavoro. Ad eseguire il blitz che ha portato al provvedimento sono stati, nella mattinata di ieri, i carabinieri dei carabinieri della stazione di Macerata Campania, diretti dal maresciallo Roberto Di Costanzo, in collaborazione con il personale tecnico dell’Ispettorato del Lavoro di Caserta. All’interno del cantiere, con sede legale a Succivo, si stanno terminando i lavori di costruzione di un fabbricato costituito da trentadue appartamenti da adibire ad abitazioni civili. I motivi che hanno portato al sequestro del cantiere edile sono da ricercarsi nelle violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro accertate durante il controllo. In particolare i carabinieri hanno riscontrato il ponteggio non a norma, il mancato utilizzo del casco di protezione da parte degli operai e la mancata certificazione della gru istallata. Il provvedimento segue una serie di misure simili adottate a seguito dei controlli in diversi cantieri situati nei territori che ricadono nella giurisdizione della compagnia di Santa Maria Capua Vetere. Sempre in via Petrarca, lo scorso 10 febbraio, fu sottoposto a sequestro un altro cantiere. Durante il controllo operato dalla polizia municipale di Recale fu riscontrato che La concessione edilizia era in regola. La ditta edile pure. Ad essere fuorilegge erano le volumetrie che non rispettavano i parametri contenuti nel prospetto iniziale, cioè quello oggetto di approvazione da parte dell’ufficio Urbanistica del Comune di Recale.

Vittorio Petraroli, dal Corriere di Caserta

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Il Corriere di Caserta, 11 febbraio 2010

Abusivismo edilizio, sigilli ad un cantiere a Recale

RECALE (sf e mpo) - La difformità rispetto al progetto preliminare si vedeva ad occhio nudo. Per questo sono scattati i sigilli ad un cantiere in via Petrarca. La concessione edilizia era in regola. La ditta edile pure. Ad essere fuorilegge erano le volumetrie che non rispettavano i parametri contenuti nel prospetto iniziale, cioè quello oggetto di approvazione da parte dell’ufficio Urbanistica del Comune di Recale. Il sopralluogo dei vigili urbani, Pasquale Lasco e Vincenzo Argenziano, in collaborazione con il dirigente del settore, è servito a confermare quanto contenuto in un esposto presentato da un confinante. Ulteriori indagini hanno evidenziato che per il proprietario della casa si profila il reato di abusivismo edilizio. Ad approfondire ci penserà la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Ieri mattina, infatti, il comandante dei vigili urbani, Giuseppe Vastante, ha provveduto ad inoltrare l’informativa all’autorità giudiziaria, comunicando il sequestro preventivo dell’immobile e l’esito dell’indagine. È alta la guardia da parte dei caschi bianchi che, da mesi, stanno monitorando costantemente il territorio. Un’operazione atta a contrastare il fenomeno delle costruzioni non a norma. A dare un contributo all’attività svolta dalla municipale c’è anche la convenzione stipulata dalla Regione Campania con l’Osservatorio per la Rilevazione Satellitare di Benevento. L’Ente risulta essere tra i Comuni monitorati per prevenire la realizzazione di ville, immobili ed abitazioni che non tengono conto delle leggi in materia urbanistica. Cosa che risulta dalle precedenti attività investigative. Non a caso il territorio è stato definito un obiettivo sensibile. L’ultima ordinanza risale al 2008, quando a finire sotto la lente della Procura della Repubblica furono dodici immobili. In quell’occasione furono trentotto le persone raggiunte da avviso di garanzia. Coinvolti nell’operazione, denominata "Ruralia", anche alcuni amministratori e consiglieri comunali. Secondo il pm titolare dell’inchiesta, Luigi Gay, le attività infoinvestigative permisero di accertare che la realizzazione delle ville era stata portata a termine violando le norme ed in particolare aveva consentito agli inquirenti di accertare il rilascio illegittimo dei permessi di costruire.

sf, mpo dal Corriere di Caserta

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Il Corriere di Caserta, 10 febbraio 2010

Provinciali, Udc con il fiato sospeso

RECALE (sf) - Tempi sempre più ridotti per la presentazione delle liste in vista del rinnovo del Consiglio di corso Trieste. Gli accordi stanno tenendo i rappresentanti politici con il fiato sospeso. Ad attendere che si trovi la quadratura del cerchio ci sono Patrizia Vestini, da poco confluita nell’Api seguendo Pietro Squeglia, e Filiberto Gianoglio, che quest’anno, rispetto al 2005, potrebbe correre sotto il simbolo dell’Unione di Centro. Non si esclude nemmeno l’ipotesi di una discesa in campo del commericalista Enzo Piscitelli. A lui si sarebbe rivolto il figlio dell’onorevole Domenico Zinzi per chiedergli di far parte di una lista di appoggio per un’eventuale candidatura del padre a presidente della Provincia. Meno complicati sono gli accordi nel Popolo della Libertà, il coordinamento cittadino che, a Recale ha aperto da poco i battenti, in questa competizione elettorale non parteciperà direttamente ma sosterrà la candidatura di Domenico Sortino, attenendosi a quelle che sono le disposizioni del partito a livello provinciale. Ore decisive per i protagonisti delle prossima competizione elettorale. Per adesso Piscitelli continua ad essere iscritto nel Pdl e a partecipare agli incontri che ogni settimana si tengono nella sede di via Matteotti. Unico nome certo resta quello del vicesindaco, Francesco Ommeniello La decisione di lasciare la Sinistra Alternativa gli ha dato la possibilità di essere tra gli uomini di punta su cui il sindaco, Americo Porfidia, intende scommettere per continuare a detenere la leadership dell’Italia dei Valori. Leadarship che potrebbe essere messa a dura prova dal nuovo ingresso nell’Idv dell’ex parlamentare antimafia, Lorenzo Diana. Così come non ci sono dubbi sulla possibilità che il farmacista, Ovidio Gadola, sia tra i papabili su cui il Mpa intende investire per la corsa verso Palazzo Santa Lucia.

sf, dal Corriere di Caserta

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Il Mattino, 08/02/2010

«Il clan di Cristo denunci il racket»

Casagiove: la messa anticamorra

CASAGIOVE. «Voi, che appartenete al clan di Cristo, andate in pace». Nel saluto conclusivo di don Stefano Giaquinto è racchiuso il significato più intimo della messa che il prete «rivoluzionario» del rione di Coccagna, a Casagiove, ha voluto dedicare alle vittime del racket e della camorra. Tra le navate della piccola chiesa di Santa Maria della Vittoria, stipata come non mai, ieri mattina, è sembrato riecheggiare il monito di don Tonino Bello: «Uno che vede, ascolta e poi tace appartiene a una cosca mafiosa, non ai testimoni». E don Stefano, in barba a quanti vorrebbero «sequestrare» la parola, chiuderla nei cenacoli, ha esortato tutti a parlare: «Chi denuncia annuncia il Vangelo», ha ribadito dal pulpito. Al suo fianco, a suggellare un legame spirituale e personale, vi era Raffaele Nogaro, vescovo emerito della Diocesi di Caserta, spesso osteggiato da una certa gerarchia ecclesiastica per la sua difesa dei deboli e, in particolare, dei migranti. Parlando di don Stefano e rivolgendosi ai parrocchiani, ha detto: «È un vero profeta, ma proteggetelo, perché si espone troppo». Nella sua omelia, Nogaro si è intrattenuto a lungo sul concetto di compassione. «E non mi riferisco – ha spiegato – all’accezione negativa del termine, ma alla partecipazione al dolore altrui, al patire insieme. Un’attitudine, una vocazione, che non riscontro nella Chiesa, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche. Cristo – ha aggiunto – è nato e vissuto povero ed è morto in croce. La Chiesa dovrebbe difendere la vita e non giudicare. Dovrebbe combattere la guerra, la produzione di armi, il razzismo e non lo fa. La camorra è immorale; lo sono, però, anche la disoccupazione, la disuguaglianza, il disprezzo della diversità». Gli ha fatto eco don Stefano che, a proposito di immigrazione, ha ricordato l’attività meritoria che sta svolgendo a Castelvolturno l’arcivescovo di Capua, Bruno Schettino, amico di Nogaro. Ad ascoltare i due sacerdoti, sugli scranni della chiesa, dietro all’altare, siederanno imprenditori, commercianti, artigiani che «hanno avuto il coraggio di prendere carta e penna» e per questo, ha ricordato Giaquinto, hanno pagato un prezzo altissimo: Angelantonio Iodice, Roberto Battaglia, Rocco Iodice e altri che hanno preferito rimanere nell’anonimato. «Sono stato un industriale dei trasporti», ha raccontato, al termine della messa, Giovanni Sandomenico, 64 anni, napoletano di origine. «A Caserta avevo cinque stabilimenti e circa cinquecento dipendenti. I clan mi hanno tolto tutto: tra soldi e immobili ho perso 80 milioni di euro. Le persone pensano che sia l’estorsione a ucciderti; no, un’azienda come la mia riusciva a sopportare il pizzo. È la camorra in doppiopetto, quella finanziaria, quella che ha studiato, che non ti dà scampo. Non le basta essere il socio occulto, vuole annientarti e prendere il tuo posto». Se Sandomenico tornasse indietro, assicura, rifarebbe tutto. «Oggi – ha rivelato – vorrei, però, riprendere a lavorare, ma con questo sistema bancario è impossibile».

Claudio Lombardi, dal Mattino

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Il Mattino, 08/02/2010

«Addio al Pd», Diana con Di Pietro

L’ex parlamentare Lorenzo Diana ha lasciato il Pd per aderire all’Italia dei Valori. Il passaggio è stato reso noto dallo stesso leader nazionale Antonio Di Pietro durante il congresso del partito e confermato dal palco dallo stesso Diana. Dispiaciuto il coordinatore casertano del Pd Enzo Iodice: «Ma sono certo - ha detto - che Lorenzo continuerà a essere una risorsa per il centrosinistra». La decisione dell’ex parlamentare arriva a distanza di una settimana dalle sue dimissioni dal coordinamento provinciale del Pd e al termine di una fase di progressivo gelo tra l’ex senatore e i vertici provinciali democratici: dimissioni nel corso dell’assemblea di qualche giorno fa durante la quale Diana aveva avanzato una serie di dure e pesanti critiche, dalla vicenda dell’accordo bipartisan nel Consorzio Idrico alla questione del mancato svolgimento delle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Provincia. Insieme a Diana ha aderito a Idv anche il figlio Gennaro, già candidato Pd alla Camera ed ex membro della direzione provinciale del partito; ma non saranno le uniche adesioni all’Idv, perché saranno seguiti da diversi sostenitori e amministratori. Diana viene da una lunga carriera tra le file del Pci, di cui è stato segretario provinciale e capogruppo alla Provincia, proseguendo, con il Pds prima e i Ds poi, attraverso l’elezione per tre mandati al Parlamento, dove ha svolto il ruolo di segretario della commissione parlamentare Antimafia, è stato membro della direzione nazionale dei Ds, successivamente responsabile nazionale Ds per la lotta alle mafie e, da ultimo, ha contribuito al processo fondativo del Pd, di cui è stato delegato nazionale alle primarie del 2007 e delegato regionale alle primarie ultime del 2009. E proprio il riferimento a questa sua storia personale lo ha portato ad aderire al partito di Di Pietro, così come ha spiegato nel corso del suo intervento al congresso dell’Idv a Roma. «Mi è stato chiesto direttamente da Di Pietro - ha dichiarato Diana - di portare su un piano nazionale il mio impegno e le battaglie di una vita, così di fronte a questo tipo di proposta, ho deciso di accettare». L’abbandono del Pd è stato maturato da Diana nel corso della scorsa settimana dopo aver verificato, come ha sottolineato lo stesso ex parlamentare, che «il Pd ormai è un partito allo sbando senza una linea politica e ossessionato dalla logica delle spartizioni: la vicenda dell’Idrico ne è un esempio, dove è stata messa in atto la pratica dell’inciucio. Non si può tollerare di stare in un partito dove la mattina si attacca Cosentino e di notte si fanno accordi sulla gestione di enti con gli uomini di Cosentino». La decisione di aderire all’Idv è però maturata anche dopo che vi è stata la convergenza dei dipietristi su Vincenzo De Luca come candidato alla presidenza della Regione, perché Diana è stato uno dei primi sostenitori del sindaco di Salerno. Insieme a Lorenzo Diana, da ieri, fa parte dell’Idv anche il figlio Gennaro che definisce il Pd «finito sotto una guida debole ed eterodiretta, con la conseguenza di un partito, in cui non esistono regole, così come dimostrato anche dalla mia personale vicenda che ha visto addirittura annullata, con metodi dittatoriali, una regolare elezione a leader dei giovani democratici». Il Pd casertano viene definito così dai Diana: «Un partito troppo preso da posizionamenti personali, autoreferenzialità, interessi di natura affaristica. Un partito che non è stato e non è capace di parlare alla gente ma che invece mette al bando, uno strumento di massima democrazia partecipativa, come quello delle primarie, per chiudersi in una stanza e scegliere un candidato, così come sta avvenendo per le elezioni provinciali, premiando magari qualche politico nominato, di mestiere, con un imposizione dall’alto»

Lia Peluso, dal Mattino

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Il Mattino, 5 febbraio 2010

Espropri: il comune di Recale cerca l’accordo con la Curia

Sarà stato il timore di vedersi un liquidatore tra le stanze del Comune o di incappare in un’inchiesta della Corte dei conti. Di fatto, il sindaco di Recale Americo Porfidia, l’altra sera, in consiglio comunale, ha fatto approvare una proposta di delibera che segna un passo in avanti nella vertenza tra l’ente e l’Istituto per il sostentamento del clero. La vicenda ruota intorno all’occupazione di suoli in via Savoia e in via Toti di proprietà dell’«Idsc», su cui la cooperativa «Aurora», concessionaria del Comune, ha realizzato, ormai vent’anni fa, alloggi di edilizia popolare. Nonostante i ricorsi di Porfidia, la magistratura ha condannato l’ente, in solido con i coloni, titolari del solo diritto di superficie, a pagare (oltre un milione di euro) l’esproprio di quei terreni. Il Consiglio ha stabilito di farsi carico di chiudere la controversia con l’istituto ecclesiastico di Caserta, di concordare un piano di pagamento, di rivalersi sull’«Aurora» per sostenere i costi dei suoli, ma di riconoscere ai coloni il diritto di proprietà. «Attendo di leggere la delibera – dice il presidente della cooperativa Adriano Tufariello – ma mi sembra che si stia imboccando la strada giusta. La cooperativa si è resa già disponibile a pagare le aree su cui sorgono i fabbricati, purché venga riconosciuta la proprietà esclusiva sugli alloggi». C’è, tuttavia, ancora un nodo da sciogliere: le aree di uso pubblico non assegnate ai coloni (strade e parcheggi). L’«Aurora», forte del verdetto dei giudici, si rifiuta di sobbarcarsi tali oneri, mentre il Comune considera quelle infrastrutture parte integrante della concessione. «Lo dice la legge – dice l’assessore Francesco Porfidia – e dovrebbe, in verità, suggerirlo anche il buon senso».

cl.lo., dal Mattino

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Il Mattino, 5 febbraio 2010

Capodrise: a fuoco l’auto dell’architetto del Comune

CAPODRISE. L’auto doveva esplodere. Le «diavoline» (tavolette simili a zollette di zucchero usate per innescare il fuoco dei camini) sono state lasciate, accese, sulla ruota posteriore, proprio sotto il serbatoio della Ford Focus C-Max grigia di Paolino Pontillo, 45 anni, dirigente dell’Ufficio settore Urbanistica del Comune. La vettura si è incendiata, ma, nelle mente criminale degli esecutori, il serbatoio doveva tramutarsi in un ordigno dalla capacità detonante enorme, che avrebbe provocato danni ingenti e, anche fatto rischiare, però, il ferimento di qualche passante. Alla luce delle prime risultanze investigative, gli inquirenti sono protesi a ritenere che quello ordito, nella tarda mattina di ieri, contro l’architetto Pontillo, sia un atto di intimidazione. I carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, coordinati dal capitano Carmine Rosciano, al momento, stanno vagliando tutte le piste senza escludere quella del gesto di un folle o di un gruppo di vandali. L’ipotesi più accreditata resta, tuttavia, quella della ritorsione per qualcosa che il tecnico avrebbe fatto o, forse, si sarebbe rifiutato di fare. Secondo una prima ricostruzione, come ogni mattina, Pontillo avrebbe lasciato la sua Ford nel parcheggio nei pressi del Municipio, tra piazza Massaro e via Guidetti, raggiungendo poi il suo ufficio. Lì, poco dopo le 13, qualcuno ha notato che dalla parte posteriore dell’auto fuoriusciva una nuvola di fumo nero, cui sono seguite, qualche istante più tardi, lingue di fuoco che hanno avvolto la vettura. Lanciato l’allarme, i primi ad arrivare nell’area parcheggio, situata di fronte all’ingresso posteriore del palazzo municipale, sono stati due dipendenti comunali: Nicola Sagliano e Fabio Merola. Entrambi, con un estintore, hanno fatto il possibile per spegnere l’incendio, senza, tuttavia, riuscirvi; è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per domare il rogo. Intanto, in piazza Massaro sono arrivati il comandante della polizia municipale, Arnaldo Luciano, con alcuni agenti, i carabinieri della stazione di Marcianise e tanti curiosi. Tra questi ultimi, anche impiegati e dirigenti del Comune, compreso Pontillo. L’uomo è apparso sconvolto, ed è comprensibile, quando ha capito che a bruciare era proprio la sua macchina. Superato lo choc iniziale, agli inquirenti ha dichiarato di non aver subito minacce e di non possedere nessun elemento per identificare eventuali mandanti ed esecutore. È chiaro, però, che in qualità di responsabile dei piani urbanistici, del rilascio dei permessi a costruire e della verifica della conformità edilizia dei fabbricati, Pontillo qualche nemico potrebbe esserselo fatto. Saranno, tuttavia, le indagini a dare corpo a questa o ad altre ipotesi. Intanto, resta l’episodio, che il sindaco Giuseppe Fattopace non ha esitato a definire di una gravità inaudita. Il primo cittadino, che ha avvertito il prefetto Ezio Monaco, ha espresso solidarietà al dirigente. «Pontillo non è solo», ha detto Fattopace. Attestati di solidarietà sono arrivati dai colleghi, dalla giunta, dal presidente del consiglio comunale Pasquale Buanne e da tutta l’assemblea cittadina.

Claudio Lombardi, dal Mattino

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Il Mattino, 4 febbraio 2010

Legalità e trasparenza: sì alla Stazione Unica appaltante

RECALE. Anche il Comune di Recale ha aderito alla stazione unica appaltante. Ad annunciarlo è il sindaco Americo Porfidia. «È un atto – afferma – che ha soprattutto un valore simbolico di vicinanza della maggioranza all’azione delle istituzioni contro la criminalità organizzata e intende rappresentare un’ulteriore iniezione di fiducia per i cittadini, ai quali vogliamo dimostrare, ancora una volta, che la nostra attività amministrativa è ispirata alla trasparenza e alla legalità». La «Sua», proposta dalla Prefettura, è un organismo che dovrebbe rafforzare gli strumenti di contrasto ai tentativi di condizionamento, soprattutto nei lavori pubblici, da parte dei clan camorristici. «La stazione unica appaltante – spiega Porfidia – avrà sede a Caserta, al civico 14 di corso Trieste, e svolgerà la funzione di regia unica di committenza dei lavori pubblici per la gestione dei rapporti con gli enti associati e delle procedure di gara, dalla predisposizione del bando, fino alla predisposizione dello schema per l’aggiudicazione definitiva, dopo aver certificato la regolarità della documentazione». L’ambito a base d’asta di operatività della stazione è relativa a interventi di importo non inferiore a 250mila euro e all’acquisizione di beni e servizi di importo pari o superiore a 50mila euro.

Dubbi sulla scelta di aderire alla «Sua» sono stati espressi dall’opposizione. «È un provvedimento – afferma il consigliere Filiberto Gianoglio – cui manca la copertura finanziaria e che rischia di minare l’autonomia del Comune, ritardandone l’attività».

cl.lo., dal Mattino

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Comunicato stampa, 3 febbraio 2010

officinateatro“Passodincanto” e “Fontanatredici” a OfficinaTeatro

È di scena la lettura, per il prossimo appuntamento con
“I venerdì di Officina”.

Lo spazio artistico diretto da Michele Pagano ospita venerdì 5 febbraio, a partire dalle ore 19.30, il giornalista e scrittore Roberto Perrotti. “Passodincanto” e “Fontantredici” le due opere la cui presentazione sarà accompagnata da musica e immagini. Voce narrante ed effetti di PierGiuseppe Francione, alle tastiere Antonio Galano e con le immagini di Enzo Rapa, la musicalità del pentagramma e la ritmica leggera di rumori e cose, accompagneranno la lettura dei due lavori. “Passodincanto” narra del camino de Santiago, lungo il quale Nic, il protagonista, investito da numerosi flashback, incontra una ragazza di Lubecca, della quale si innamora. Dopo vicende alterne i due si ritrovano per fatalità proprio a Santiago ed insieme raggiungono l’Oceano. Un racconto scritto con un ritmo leggero ma incalzante, con un lessico multiforme e con punteggiatura imprevedibile. Si narra in esso del perdersi e del ritrovarsi, dell’incanto e del disincanto, temi cari all’autore, presenti anche nel precedente libro “La trilogia dei capperi” (Guida, 2005).

“Fontanatredici” presenta invece descrizioni brevi, immagini veloci; le illustrazioni accompagnano lo scritto, con una trama suggestiva che pone in rilievo fatti e avvenimenti in equilibrio tra leggenda e realtà. Unico testimone di ogni cosa, l'acqua salvifica e purificatrice.

Ufficio stampa OfficinaTeatro

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Il Corriere di Caserta, 3 febbraio 2010

Stazione Unica Appaltante, il Comune ha aderito

Il sindaco: l’obiettivo è quello di implementare la trasparenza e l’efficienza delle pubblica amministrazione

RECALE (cs) -Meglio tardi che mai. "Il Comune di Recale ha aderito al progetto di Stazione Unica Appaltante della provincia di Caserta”, lo rende noto l’on. Americo Porfidia sindaco di Recale “L’istituzione della Stazione Unica Appaltante Provinciale (Saup) - spiega Porfidia - è stata proposta dalla Prefettura di Caserta in sinergia con l’amministrazione provinciale ed il Comune capoluogo. L’obiettivo che si pone il nuovo organismo è in linea con gli interventi preordinati ad implementare la trasparenza e l’efficienza della pubblica amministrazione, con particolare riguardo al rafforzamento degli strumenti di contrasto ai tentativi di condizionamento da parte dei sodalizi criminali nei confronti degli enti locali. La Stazione Unica Appaltante - continua il deputato campano – avrà sede a Caserta, nei locali di Corso Trieste n.14, presso la Provincia, e svolgerà la funzione di centrale unica di committenza per la gestione dei rapporti con gli Enti associati e delle procedure di gara, dalla predisposizione del bando, ivi comprese le procedure di Cig e Cup, fino alla predisposizione dello schema di provvedimento di aggiudicazione definitiva, dopo aver certificato la regolarità della documentazione successiva al verbale di aggiudicazione provvisoria. L’ambito a base d’asta di operatività della stazione - specifica il primo cittadino di Recale - è relativa a lavori pubblici di importo non inferiore a 250 mila euro ed all’acquisizione di bene e servizi di importo pari o superiore a 50 mila euro, ed avrà durata biennale prorogabile. L’adesione alla Saup - conclude il sidnaco - assume soprattutto un valore simbolico di vicinanza della maggioranza consiliare all’azione delle Istituzioni contro la criminalità organizzata e intende rappresentare un’ulteriore iniezione di fiducia per i cittadini, ai quali vogliamo dimostrare ancora una volta che l’attività del comune di Recale è volta alla trasparenza, alla legalità e alla massima efficienza amministrativa ”.

cs, dal Corriere di Caserta

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Il Corriere del Mezzogiorno, 2 febbraio 2010

Sfratto per l'imprenditore che ha denunciato il racket

È stata fissata per il 9 marzo l'esecuzione dello sfratto da una villetta di Portico di caserta. La denuncia nel 1999

CASERTA - È stata fissata per il 9 marzo l’ esecuzione dello sfratto di una villetta a Portico di Caserta, di proprietà dell’ imprenditore edile Angelantonio Iodice, che nel 1999 denunciò il racket. Il giudice dell’ esecuzione del Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha negato una nuova sospensione, richiesta dai legali dell’ imprenditore in base all’articolo 20 della legge 44/1999 che prevede l’ esclusione dalle procedure di pignoramento per i beni delle vittime della criminalità. «È inutile varare nuove leggi a tutela di chi denuncia la criminalità organizzata se poi la magistratura non le applica», afferma Iodice. La sua impresa edile, che contava circa 200 dipendenti negli anni ’90, è attualmente ferma e senza commesse. Dopo aver contribuito all« arresto e alla condanna di alcuni esponenti dei clan camorristici Belforte, Bifone e Recale, Angelantonio Iodice fu ferito a coltellate il 4 ottobre 2005 in un’ agguato alla Riviera di Chiaia, a Napoli.

dal Corriere del Mezzogiorno

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Il Corriere di Caserta, 1 febbraio 2010

Padre Zanotelli ospite da Cruna per il “Tagliando”

Porfidia: ottimo lavoro dei volontari ma non ci sono soldi

RECALE (ss) - Le sue parole hanno colpito pure gli agnostici. Le sue riflessioni hanno scosso quanti non credono fino in fondo nel contributo che l’uomo deve dare con convinzione per salvaguardare il territorio. È stato padre Alex Zanotelli, ispiratore e fondatore di diversi movimenti italiani tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale, l’ospite d’eccezione dell'incontro-dibattito, dal titolo provocatorio “Tagliando Recale”, organizzato dall'associazione ambientalista “Cruna” giovedì nella chiesa di Santa Maria Assunta, in via Municipio, a Recale. Un momento importante per i componenti del sodalizio al quale è stato invitato a partecipare il sindaco, Americo Porfidia. Il numero uno dell’amministrazione non ha esitato a ringraziare Cruna per il lavoro svolto sul territorio ma, allo stesso tempo, ha ribadito le difficoltà economiche delle casse comunali. L’appuntamento è giunto alla seconda edizione, il “tagliando” alla città è l’occasione che “Cruna”, ogni anno, crea per trarre un bilancio sullo stato di salute ambientale della cittadina e dei Comuni limitrofi.

ss, dal Corriere di Caserta

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