Un piano per salvaguardare i 'beni comuni'
RECALE – Per il Partito Democratico cittadino è una vera e propria emergenza: qualche giorno fa, i fari che avrebbero dovuto illuminare il nuovo sottovia ferroviario di Recale sono stati distrutti a sassate. Poco tempo prima, era stata la volta della stazione, vandalizzata nottetempo. L’elenco potrebbe continuare con le vetrate del nuovo Comune spaccate, con lo scempio delle piante dei giardinetti e via di seguito.
«Di fonte a questo crescendo di atti vandalici – afferma il segretario del PD recalese Enzo De Angelis – a poco serve il coro unanime e scontato di condanne, né la legittima indignazione dei cittadini basta a impedire il ripetersi di simili episodi. Dobbiamo prendere atto che il territorio cittadino è stato lasciato nel totale abbandono e che le gesta di pochi sconsiderati trovano il campo completamente libero. Nessun provvedimento è stato preso per fronteggiare questa emergenza: non si è tentato neanche di sfruttare l’impianto di videosorveglianza che pure esiste da anni. Serve subito una svolta, l’Amministrazione comunale deve uscire dall’inerzia affrontando fattivamente il problema, per la tranquillità dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio comune. Sarebbe miope e meschino nascondersi dietro la mancanza di risorse o recitare la litanìa del dissesto: le risorse vanno cercate, ed è compito di chi amministra reperirle e stabilire le priorità nel loro impiego. Un piano coordinato di interventi per la vigilanza e la sicurezza del territorio è una priorità non rinviabile. Occorre riorganizzare e potenziare il servizio di Polizia municipale, revisionare e rimettere in efficienza il sistema di videosorveglianza, chiedere alle autorità di Pubblica Sicurezza interventi mirati di sorveglianza e controllo dei punti sensibili. Su questo – conclude De Angelis – chiediamo alla sindaca Patrizia Vestini una risposta chiara e tempestiva».
«Va anche detto – aggiunge Michele Lasco, dirigente del circolo PD di Recale – che questi episodi sono in larga parte il frutto di un’emergenza sociale legata in particolare ad una fascia di età adolescenziale. Una situazione preoccupante che è ben presente, ma della quale facciamo fatica a renderci conto: è indispensabile avviare un’intensa attività di recupero con l’intervento dei servizi sociali e il coinvolgimento delle scuole e delle strutture associative che operano sul territorio. Anche solo una frazione delle somme che siamo costretti a spendere per riparare i danni sarebbe sufficiente a mettere in campo efficaci strumenti di prevenzione. Non ci sono alibi possibili: l’Amministrazione deve farsi carico in tempi brevi di questa emergenza, anche per evitare che quelle che potrebbero sembrare ragazzate finite fuori controllo si trasformino in qualcosa di ben più grave».