La Regione Campania ha autorizzato e finanziato 4 impianti per il trattamento dei rifiuti umidi in provincia di Caserta, di cui uno da 40mila tonnellate da collocare nella città capoluogo.
Parliamo di strutture necessarie, ma che per il loro impatto sull’ambiente devono essere necessariamente collocate lontano dai centri abitati e precedute da una oculatissima analisi delle ricadute sui luoghi di destinazione.
Il comune di Caserta inizialmente aveva individuato in Lo Uttaro il luogo dove stabilire l’impianto, ma grazie alla battaglia portata avanti dai comuni limitrofi, e in particolare dal sindaco di San Nicola La Strada Vito Marotta, si è potuto scongiurare che su quel martoriato pezzo di territorio casertano piombasse un altro enorme macigno ambientale.
La ricerca quindi si è rimessa in moto e dagli organi di stampa apprendiamo che probabilmente la nuova area di destinazione sarà la zona ASI Ponteselice, una scelta che se fosse confermata è assolutamente sconsiderata, primo perché l’area è troppo vicina ai centri abitati di Caserta, San Nicola e Recale, secondo perché, essendo a ridosso della Reggia di Caserta, vanificherebbe molti degli sforzi che si stanno facendo per rilanciarla turisticamente. Infine, la zona industriale in questione non appare in grado di accogliere un impianto di tale portata (l’impianto di Rocca Cencia nel Lazio, che tratta più o meno la stessa quantità di rifiuti, copre una superficie di 1,8 ettari).
Al di là di queste considerazioni, pare che il comune di Caserta stia facendo le sue valutazioni del caso senza il minimo coinvolgimento dei comuni limitrofi, un atteggiamento assolutamente da condannare. Finora, su questa vicenda, si è sentita la sola voce del sindaco Vito Marotta, che ha evidenziato come «non sussistono le condizioni minime di rispetto del territorio, non c'è stato alcun coinvolgimento dei Comuni limitrofi, ed inoltre la nuova legge ha trasferito la gestione impiantistica in capo ai nuovi Enti d'Ambito».
Si è quindi ancora alla fase delle ipotesi e l'argomento va decisamente approfondito, ma bisogna tenere alta l'attenzione per non farci trovare impreparati nell'eventualità che questa cosa si concretizzi.