La foga ha giocato un brutto tiro al gruppo di minoranza del Comune di Recale: nel tentativo di rinfocolare la polemica sugli abbattimenti indiscriminati ai danni del patrimonio verde cittadino, i consiglieri hanno perso il controllo e sono finiti fuori strada schiantandosi contro un albero. Nel loro recente comunicato, infatti, accusano l'associazione “Cruna” di aver tenuto un «atteggiamento omertoso» sulla vicenda.
Cruna non ha sicuramente bisogno di avvocati d'ufficio, per cui ci asteniamo dal commentare nel merito questo sproposito: chi volesse, potrà trovare sul sito dell'associazione un'abbondante documentazione del lavoro e dell'impegno spesi dai volontari in difesa degli alberi di Recale.
Ci sembra però interessante richiamare alla memoria alcuni fatti divertenti. Nell'ormai lontano 2006 era in discussione il piano urbanistico poi bocciato in Provincia. Tra le tante osservazioni mirate a strappare qualche lembo di terreno edificabile in più, se ne ritrovano alcune che invece rivendicano misure di salvaguardia e di espansione delle aree a verde pubblico. Queste richieste vengono sostenute, fra l'altro, documentando i vuoti che già all'epoca si erano creati nel filare di pini dell'omonimo viale.
Lasciamo volentieri ai consiglieri di minoranza il compito di appurare da chi fossero state presentate quelle osservazioni. Quello che qui ci interessa è che l'amministrazione “Città continua” guidata da Americo Porfidia non tenne in nessun conto simili richieste.
Ma c'è di più: la successiva amministrazione “Città continua … ancora” (sempre guidata dall'on. Porfidia) ha inferto il colpo più grave agli alberi di Viale dei Pini, con la costruzione della scuola materna “Camposciello”. La scelta di un'ubicazione così periferica sollevò notevoli critiche, culminate in un sopralluogo dell'Arpac per controllare le emissioni elettromagnetiche di una linea ad alta tensione situata a pochi metri dagli edifici. A lavori ultimati, per dare spazio alla scuola ed evitare pericoli, vennero rasi al suolo tutti gli alberi fra l'ingresso e la strada e – tanto per gradire – ne furono spianati altri sei per far posto al parcheggio...
Ci auguriamo che questo nostro esercizio di memoria non infastidisca gli amici di “Città continua”. Se il loro intento è la salvaguardia del patrimonio di tutti noi cittadini di Recale, a sostenere questa lotta troveranno non solo il Partito Democratico ma, al di là di partiti e schieramenti, la stragrande maggioranza dei cittadini.
Se invece il loro scopo dovesse essere solo farsi un po' di propaganda, li preghiamo di accettare un consiglio spassionato: guidate con più prudenza, perché con sbandate simili anche se si scansa l'albero si finisce in un fosso.
Enzo De Angelis