La clamorosa misura degli arresti domiciliari applicata nei confronti degli ex amministratori della Firema SpA Roberto e Gianfranco Fiore cade in un momento particolarmente significativo.
Al di là delle responsabilità che dovranno essere accertate in sede giudiziaria, il provvedimento della Procura sammaritana viene a confermare una valutazione formulata da tempo dalle organizzazioni sindacali, e in più occasioni condivisa anche dal Partito Democratico di Recale: la Firema era un’azienda sana, tecnologicamente competitiva e con un mercato promettente, condotta allo sfascio da un gestione imprenditoriale dissennata, che oggi l’ordinanza del G.I.P. colora anche di risvolti fraudolenti.
Ormai da un decennio i lavoratori dello stabilimento che sorge alle porte di Recale lottano con determinazione e coraggio per impedire che un patrimonio di competenze, di tecnologie, di lavoro venga irrimediabilmente perduto. E, proprio in questi stessi giorni, da un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico sembrano emergere primi risultati positivi per la continuità dell’attività aziendale.
Non essendo tecnici, non sappiamo se sussistono le condizioni perché il Comune di Recale possa far valere i propri diritti nei confronti di un eventuale illecito comportamento degli imprenditori, che ha prodotto danni a tante famiglie cittadine ed ha distrutto una risorsa produttiva preziosa per il nostro territorio.
Siamo però certi che sono indispensabili una presenza ed un’attenzione istituzionale maggiori di quelle finora dimostrate. Da parte nostra, possiamo solo confermare l’impegno del PD recalese al fianco dei lavoratori Firema ed in difesa di un patrimonio di eccellenza produttiva di Terra di Lavoro.