Prosegue la mobilitazione dei Giovani Democratici recalesi dopo il successo della raccolta di firme della scorsa settimana: domenica 27 saranno di nuovo in piazza Matteotti dalle 10.00 alle 13.00 per l'attuazione della legge regionale 10/2013 che prevede un pacchetto di misure per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura.
L'iniziativa è stata decisa nel corso di un incontro tenuto lunedì 14 luglio nella sede del Partito Democratico di Recale, con Giuseppe Cerbone e Piergaetano Fulco, dell'esecutivo regionale GD Campania.
La legge regionale 10/2013 prevede l'assegnazione tramite bando dei terreni demaniali della regione e dei comuni alle imprese agricole, con forti incentivi e sconti sui canoni di affitto per quelle guidate da giovani under 40, singoli o in società. L'iniziativa si articolerà con l'allestimento di un gazebo, nel pomeriggio di sabato 19 luglio in piazza Aldo Moro e nella mattinata di domenica 20 in piazza Matteotti; oltre a raccogliere le firme a sostegno del provvedimento regionale, gli attivisti della sezione "Pier Paolo Pasolini" distribuiranno, in cambio di un'offerta volontaria, profumate piantine di basilico per sensibilizzare giovani e cittadini verso l'importanza di un rilancio dell'agricoltura.
«Con la nostra iniziativa – dichiara il segretario cittadino dei GD Angelo Anemola – vogliamo innanzitutto stimolare l'interesse dei giovani verso le opportunità di un settore considerato 'fuori moda' e poco attraente, mentre con opportune misure di sostegno potrebbe offrire un lavoro qualificato e stimolante a migliaia di giovani in Campania. Per questo chiediamo l'immediata emanazione del regolamento attuativo della legge regionale per la valorizzazione dei suoli pubblici agricoli, la creazione di una Banca della Terra per il censimento e l'assegnazione di questi terreni, un piano che utilizzi altresì i fondi di 'Garanzia giovani' per la formazione e l'inserimento di nuovi operatori in agricoltura anche attraverso stage con le aziende. Le nostre proposte – conclude Anemola – avrebbero inoltre una forte ricaduta ambientale, attraverso le bonifiche necessarie al recupero dei terreni e la promozione di coltivazioni 'no food' come la canapa, che favorirebbero lo sviluppo di un indotto industriale di trasformazione creando nuovo lavoro e nuove possibilità di crescita per la nostra regione.»