L'associazione ambientalista e il circolo recalese dei Giovani democratici hanno sottoposto all'Amministrazione comunale un progetto, completo di preventivi e di piano economico, per una 'Casa dell'acqua' che eroghi acqua depurata e controllata ad un costo accessibile. L'impianto avrebbe anche l'ulteriore effetto positivo di ridurre la produzione di rifiuti. Ciononostante, l'Amministrazione finora non ha mostrato nessun segno di attenzione al progetto. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa dei promotori.
RECALE. A Recale l'acqua è di casa. Almeno così dovrebbe essere per l'associazione Cruna che, settimane fa ormai, ha inviato al sindaco Patrizia Vestini e all'assessore all'ambiente Ciro Rossi la proposta di istallare in città una "Casa dell'Acqua", un punto dove i cittadini possano rifornirsi di acqua pubblica sicura, controllata e resa più gradevole rispetto a quella erogata dai rubinetti. «L'idea, in verità - rivela il portavoce di Cruna, Michele Lasco -, è nata da un confronto con i Giovani democratici di Angelo Anemola. Tralasciando le appartenenze politiche, particolare del tutto ininfluente per noi, ci fa piacere che siano stati dei ragazzi a stimolarci su questo tema».
In Campania sono già numerosi i Comuni che si sono fatti montare una "Casa dell'Acqua": Piedimonte Matese, Camigliano, Castel San Giorgio, Nocera Inferiore, Poggiomarino, Mercato San Severino, Baronissi e tanti altri. L'impianto garantisce una netta riduzione dai rifiuti da bottiglie di plastica, un importante risparmio di risorse e un non trascurabile risparmio per i cittadini, i quali avrebbero la possibilità di approvvigionarsi di acqua liscia o gassata a un prezzo decisamente inferiore (in genere, 5 centesimi al litro) a quello dell'acqua in bottiglia comprata al supermercato. Due sono i modi per un ente pubblico di dotarsi di una "Casa dell'Acqua": acquistarla o noleggiarla.
Cruna, fedele alla sua linea, sempre in collaborazione con i Gd, ha corredato la proposta con una serie di notizie, compreso un dettagliato prospetto economico. «Per i Comuni senza soldi come il nostro - dichiara Anemola - il noleggio ci sembra la strada più percorribile». Il canone mensile si aggira intorno ai 600 euro: tenendo presente che in un paese di 7700 abitanti come Recale una macchina del genere eroga circa 1000 litri al giorno, a 5 centesimi al litro si otterrebbe un ricavo lordo di mille e 500 euro al mese. Detraendo le spese di manutenzione (circa il 20%) e il canone di fitto, al Comune andrebbero come guadagno netto circa 600 euro mensili.
Cruna ipotizza anche dei luoghi dove istallarla: «Uno potrebbe essere - afferma Lasco - il locale di transito pedonale dal parcheggio di via Roma al vecchio Municipio: è centrale, coperto, è possibile chiuderlo, è vicinissimo alla polizia municipale e inoltre, visto che è abbastanza malandato, potrebbe essere l'occasione per riqualificarlo». Altri spazi idonei potrebbero essere lo stesso parcheggio di via Roma oppure piazza Aldo Moro.
Comunicato stampa Cruna Recale - Giovani Democratici Recale