Cantiere pubblico, ma lavori in nero: sigilli a Recale
RECALE. Lavori sospesi, obbligo di regolarizzare i dipendenti e sanzione amministrativa. Sarebbe il risultato di un «normale» controllo, di quelli che i carabinieri di Macerata effettuano ogni giorno, se il cantiere in questione non fosse quello per i lavori di pavimentazione di piazza Giacomo Matteotti, a Recale, uno slargo in pieno centro storico sulla quale si affacciano la casa comunale e il comando della polizia municipale. I militari, giovedì mattina, hanno scoperto che nel crocevia più importante della città, a pochi centimetri dall'ufficio tecnico del Comune e dalla stazione dei vigili urbani, ben tre dipendenti di una ditta in subappalto lavoravano in nero. Il sopralluogo, effettuato in collaborazione con gli uomini dell’ispettorato del lavoro di Caserta, ha prodotto il sequestro preventivo del cantiere e l’elevazione di un’ammenda pecuniaria di circa 10mila euro. Il titolare della ditta, pur di riprendere i lavori, ieri mattina, si è affrettato a pagare una parte della sanzione, ma l’imbarazzo, suo, dei caschi bianchi e del sindaco Americo Porfidia, resta. «La vicenda, che ha dei risvolti drammatici legati allo sfruttamento della manodopera, è anche paradigmatica di quella superficialità delle istituzioni nei confronti del territorio che denunciamo da tempo», commenta Vincenzo De Angelis, presidente dell’associazione «Cruna». Per la verità, il cantiere in piazza Matteotti ha fatto parlare di sé fin dalla sua apertura, lo scorso 1 ottobre. Da quando l’incrocio è stato transennato, il centro storico è «off limits»: niente auto, niente mezzi pubblici, niente biciclette. Solo chi si muove a piedi riesce, a malapena, a oltrepassare il quadrivio, intorno al quale si concentrano il cuore commerciale e quello politico della comunità. Nessuno discute dell’utilità dell’intervento: il progetto prevede il rifacimento della pavimentazione con del basolato lavico, dei marciapiedi, dell’impianto di illuminazione e il ripristino delle colonne. Sono stati in molti, però, soprattutto negozianti e studenti, ad essersi lamentarsi della lentezza dei lavori. L’esecutivo ha provato a correre ai ripari, chiedendo maggiore collaborazione alla società che si è aggiudicata l’appalto. In una riunione con il capo dell’ufficio tecnico, il direttore dei lavori e la ditta, il sindaco Porfidia ha ottenuto il prolungamento della giornata, con delle ore di straordinario, e l'apertura del cantiere anche di sabato.
Claudio Lombardi, dal Mattino
L'addio a Renato Uccella - Il PM indaga sull'assunzione dopo la morte
Mentre l’inchiesta va avanti, a cominciare dalle verifiche sull’assunzione che sarebbe avvenuta solo dopo la morte sul lavoro, già dalla serata di ieri, la salma di Renato Uccella giace dinanzi all’altare della chiesa di Santa Maria della Pietà, in largo Rotonda, a San Nicola la Strada. Alle 11, si svolgeranno i funerali. Le figlie Paola, 31 anni, e Simona, 27, hanno voluto che a celebrarli fosse don Oreste Farina, padre spirituale della famiglia Uccella da quando Renato e la moglie, Anna Criscuolo (poi deceduta per una malattia cardiaca), da Napoli si trasferirono prima a San Nicola, dove risiede Paola con il marito, Arcangelo Gentile, e il piccolo G., e, solo circa dieci anni fa, a Capodrise, in via Leonardo da Vinci, 10. Ora, in quella casa è rimasta solo Simona, che si divide tra lo studio, la ricerca di un lavoro e il dramma di dare un senso alla sua vita. Paola e Simona sono le figlie dell’elettrotecnico 58enne morto in seguito a un incidente sul lavoro, lunedì, intorno alle 12.30, nello stabilimento della «Bulloneria Dadi», nella zona industriale di Marcianise. Alle esequie parteciperanno anche il sindaco di Capodrise, Giuseppe Fattopace, e una delegazione del Comune. Renato Uccella è un martire del lavoro e merita silenzio e rispetto», dice. Quel rispetto e quel silenzio che invoca anche la famiglia, stordita e infastidita dalla pressione dei media. «Chiediamo di essere lascianti in pace», dichiara Gentile, il genero di Renato. «Da martedì – aggiunge – leggiamo sui giornali dichiarazioni che non abbiamo mai rilasciato, fantasiose ricostruzioni dei fatti e la solidarietà falsa di qualche politico che approfitta di ogni occasione per farsi pubblicità. Le indagini sono nelle mani della Procura della Repubblica e solo i giudici – conclude Gentile – possono essere a conoscenza della verità sull’evento tragico che ha colpito il nostro caro Renato». In effetti, dall’inchiesta condotta dal pm Donato Ceglie, per la quale sono due le persone iscritte nel libro degli indagati, cominciano a emergere i primi particolari, alcuni dei quali davvero agghiaccianti. L’autopsia, eseguita ieri pomeriggio, ha confermato che a uccidere Uccella sono stati i trami conseguenti alla caduta dai tetti della «Bulloneria Dadi», dov’era salito per un sopralluogo insieme con Salvatore Tranchese, giovane ingegnere di Scafati, rimasto gravemente ferito. Ma c’è di più. Prende corpo la denuncia di alcune sigle sindacati che sostengono che Renato stesse lavorando in nero e l’assunzione a tempo indeterminato sia stata formalizzata solo sei ore dopo la morte. Dai documenti, si evincerebbe che il contratto, benché siglato giorni prima, sia stato trasmesso al Ministero del Lavoro solo dopo l’incidente. Su questo aspetto «G.T.» di Somma Vesuviana, ditta di manutenzioni che aveva assunto Uccella, dovrà fornire agli inquirenti elementi persuasivi.
Claudio Lombardi, dal Mattino
La Gazzetta di Caserta, 28 ottobre 2010
Recale, spuntano i primi candidati
Potrebbe sembrare prematuro ma in realtà la competizione per le amministrative si prepara con largo anticipo. Ecco che spunta il primo candidato a sindaco ufficiale: Saverio Zola. Poco avvezzo allo scenario della politica locale ha lavorato e lavora in ambito sociale ed è espressione della società civile. Considerando che Americo Porfidia non può più ricandidarsi a sindaco, è opinione comune che a Recale possano esserci dalle quattro alle cinque liste impegnate nella prossima tornata per le amministrative. Due di queste liste dovrebbero nascere dai cocci dell'amministrazione Porfidia in quanto difficilmente la squadra resterà compatta. Tornando sul primo candidato a sindaco a scendere in campo, Saverio Zola, ha iniziato a tessere la tela della sua candidatura da oltre sei mesi. Zola fa leva su giovani che si sono candidati con la lista di Patrizia Vestini ma che, pur ottenedo un buon risultato, non sono riusciti ad occupare un posto fra i banchi dell'opposizione. Domenico Argenziano e Massimo Decio Argenziano hanno interrotto i loro rapporti con Patrizia Vestini e non riconoscendola come leader di una futura lista hanno pensato bene di azzerare tutto e dare vita a quest'avventura con Zola candidato a sindaco. Lungo il percorso hanno trovato punti in comune con ex esponenti della lista Maietta e con Maietta stesso che sembra essere intenzionato a lasciare il posto di leader a Zola pur di allargare il fronte elettorale. Domenico Ciccone e Pasquale Russo sono gli ex moderati confluiti nella lista Zola. Sostegno a questa lista è giunto anche dall'avvocato Domenico Melillo. Nelle ultime settimane la lista Zola sembra aver assunto una linea più vicina al centrosinistra infatti dialogo privilegiato è nato con gli ex Ds Vincenzo De Angelis e Vincenzo Landolfi, intenzionati anch'essi a lasciare la leadership di Patrizia Vestini. Quella di Saverio Zola nasce come lista nuova ma sinora l'unico a non aver avuto esperienza di candidatura è solo il leader, i sostenitori di Zola sono noti ai più e noto è anche il loro peso elettorale. Bisognerà attendere lo sviluppo degli eventi per capire chi sono gli altri candidati della lista.
dalla Gazzetta di Caserta
Carrefour, tre gruppi per l’acquisto del centro
È arrivata ad un punto di svolta la storia del Carrefour nel territorio casertano. Dopo l’ultimo confronto al ministero dello Sviluppo ad inizio di settembre, sembra ormai al capolinea la trattativa a Milano per la cessione del sito di Capodrise, circa 120 addetti, gran parte in cassa integrazione. Sarebbero tre le società che avrebbero presentato «manifestazioni di interesse» per rilevare l’attività del punto vendita, tra queste la società Noviello che ha già acquisito la struttura di Casoria. Ma se da un a parte il direttore generale Bressan, intervenuto ieri in sede, smentisce ogni possibile indiscrezione, sono sempre più insistenti le voci secondo le quali il nuovo corso potrà decollare già dal gennaio 2011. La conferma viene da alcuni operatori di Capodrise che sperano con fondati motivi in una migliore opportunità occupazionale, soprattutto dopo che il gruppo aveva provveduto a disdire in grane parte dei siti meridionali il contratto integrativo. Capodrise insomma, dovrebbe costituire l’ultima tappa di un programma che ha già fatto registrare la scorsa settimana la cessione del punto di vendita Carrefour di Siracusa, passato all’Ipercoop. Nell’ambito di questo disegno, resta pur sempre forte l’intendimento della società di garantire continuità per l’altro sito del Centro Campania a Marcianise che, insieme a quello di Pontecagnano, costituisce presidio importante destinato a garantire migliori margini di rendimento. «Al momento non è stata aperta alcuna procedura ufficialmente - dice il segretario regionale della Uiltcus, Strazzullo - per cui non siamo stati ancora interpellati. Solo quando saremo in grado di conoscere l’acquirente potremo dire la nostra». Nel frattempo, restano le preoccupazioni delle parti sociali, a poche settimane di distanza dalla conclusione del percorso degli ammortizzatori sociali in deroga. L’ultimo accordo è stato siglato ad agosto e ha interessato a rotazione 45 addetti a causa del calo delle vendite. Si è trattato dell’ennesimo provvedimento tampone, dopo polemiche e proteste che si sono rinnovate ormai da troppo tempo». «È evidente che di fronte a questo clima di incertezza non possiamo che dimostrare le nostre preoccupazioni dal momento che dovremmo esser messi nelle condizioni di trattare anche delle sorti di tanti lavoratori e prendere le decisioni più opportune per il rilancio dell’azienda - dice Benedetto Arricale, segretario provinciale della Filcams - non vorremmo per questo essere chiamati in causa a giochi fatti, senza neanche avere la possibilità di dire la nostra».
en.mul., dal Mattino
Pd, Amendola: «Chi ha sfasciato il partito ora fugge»
Un partito che perde pezzi, che negli ultimi due mesi - per non parlare degli addii e delle fratture consumatesi alle scorse amministrative di marzo - ha visto sbattere la porta dirigenti, consiglieri e sindaci. A prima vista una crisi irreversibile del Pd casertano che però i vertici regionali affrontano con una sorta di terapia d’urto basata su due punti precisi: chi sbatte la porta non pensi che il Pd le abbia girevoli; insomma, non pensi di poter rientrare, neppure dalla finestra. E poi: avanti tutta con l’azione di rinnovamento globale portata avanti dalla gestione commissariale su cui lo Stato maggiore nazionale del partito, con il segretario Pier Luigi Bersani, ha puntato e da cui non intende recedere. Lo ha ribadito ieri, a chiare lettere, il segretario regionale Enzo Amendola, commentando anche il tam tam degli ultimi giorni - per altro non smentito - sull’imminente addio dell’ex (e ultimo) segretario provinciale, Enzo Iodice, rimosso lo scorso luglio con l’insediamento di Ciro Cacciola nel ruolo di commissario. «Non sono per nulla preoccupato dal fatto che negli ultimi mesi, trenta, anche quaranta, dirigenti abbiano lasciato il partito - riflette Amendola - sono più preoccupato di come questo partito possa avere appeal nei confronti di trenta, quaranta giovani che fondino la loro esperienza su un percorso politico basato sui valori e sulla trasparenza. Su questo dobbiamo lavorare: chi è andato via è il vero responsabile dello sfascio in cui è stato ridotto il partito; una situazione cui stiamo ponendo rimedio con la decisa e forte azione del commissario Ciro Cacciola». Una «rifondazione» della federazione provinciale di Caserta che, evidentemente, passa anche attraverso luoghi simbolo, come la storica sede di via Maielli (che fu del Pci, del Pds e dei Ds) ieri inaugurata: è qui che il Pd ha installato il suo quartier generale anche se molti dirigenti, di provenienza centrista, hanno addirittura giurato di non volerci entrare. «Ma questo è un luogo di confronto e di dialogo - evidenzia Cacciola - questo è un partito aperto che deve fare lavoro di squadra per costruire un’alternativa forte, valida e credibile». Fra i presenti Franco Capobianco, Adolfo, Villani, Lucia Esposito, Carlo Marino, Dario Abbate, i sindaci Cappello e Munno, il consigliere regionale Nicola Caputo, eppoi i consiglieri provinciali Stellato e Mirra, Carlo Marino, Arturo Gigliofiorito, Ubaldo Greco, Rosa Bonavolontà, Camilla Bernabei. Si coglie, nella platea del Pd, in ogni caso la voglia di guardare avanti, di lasciarsi alle spalle le scelte di alcuni «compagni» di viaggio che hanno deciso di seguire altri percorsi. Ma Amendola è stato categorico: «A questo partito non servono né opportunisti né trasformisti. Fra noi e il centrodestra, fra noi e Cosentino c’è un muro: siamo diversi per storia, tradizione e Dna. E guardate che il vento sta per cambiare, sta per esaurirsi il ciclo politico del centrodestra che per certi versi è anche un ciclo giudiziario. La crisi del Pdl è evidente». Insomma, azione decisa anche sui prossimi impegni che il Pd è chiamato a coordinare dalla cabina di regia del centrosinistra: sulle primarie non si torna indietro, confermata la data del 28 novembre anche se a quell’appuntamento dovesse presentarsi soltanto il popolo dei Democrat. Ipotesi quest’ultima probabile, visti i distinguo di Idv e l’atteggiamento per lo meno attendista di Sel e Api. «Ma evitiamo di trasformare le primarie del Pd in una conta interna o piuttosto in una faida - avverte ancora Amendola - Anzi: sarà una bella conta, un esercizio di democrazia per giocarci la partita del sindaco di Caserta, una partita più che mai aperta». Dunque: il Pd sa di poter reggere il confronto elettorale fino in fondo, confida in candidature di disturbo che possano spaccare il fronte del centrodestra ed è disposto a convergere «pacificamente» su un solo nome. In sala Marino, Greco e Capobianco (le tre ipotesi al momento sul tappeto) fanno finta di niente. Ma al massimo tra una settimana i giochi saranno chiusi. E Marino appare molto tranquillo.
Lorenzo Calò, dal Mattino
La diaspora: polemiche, addii e cambi di casacca
Fra gli ultimi ad aver lasciato la barca del Pd l’ex parlamentare Rosa Suppa, a Montecitorio per una sola legislatura, quella naufragata anzitempo con la caduta del governo Prodi. Vicinissima a Ciriaco De Mita (che l’aveva fatta eleggere anche in consiglio regionale) Suppa sarebbe in trattative proprio con l’Udc ma avrebbe aperto una linea di dialogo pure con Fli, la pattuglia dei finiani. L’emorragia più forte nei mesi scorsi in Comune e, in ogni caso, dopo la momentanea uscita di scena dell’ex presidente della Provincia Sandro De Franciscis: il sindaco Petteruti con un manipolo di assessori passano armi a bagagli nell’Api, a Palazzo Castropignano si apre la crisi per «un necessario riassetto politico con il Pd». Con l’Api anche un altro ex deputato demitiano, Pierino Squeglia che aveva tentato pure la carta delle elezioni a sindaco di Marcianise. Ma è la «campagna acquisti» dell’Udc a minare la compattezza del Pd casertano: non solo l’arrivo addirittura dell’ex segretario provinciale Enzo Iodice, ma pure l’ex presidente del consiglio provinciale Pasquale De Lucia, ex sindaco di San Felice a Cancello e ora presidente di commissione regionale nonché autentico capo di una fazione dell’Udc che lui controlla direttamente. Eppoi, via via fuoriusciti verso Idv, Mpa, Sel. Insomma, una fuga in parte accentuata anche da una sorta di «insofferenza» verso il commissariamento della federazione provinciale.
Ricordo commosso dei vicini «Uomo semplice e buono»
È morto proprio quando aveva ripreso a vivere. Sembra paradossale, ma può essere riassunta così la vicenda umana di Renato Uccella, 58 anni, di Capodrise. La scomparsa della moglie, Anna Criscuolo, stroncata da un brutto male qualche anno fa, era stato un colpo durissimo; una cicatrice lenta a rimarginarsi che Renato medicata con il sorriso e con l’affetto dei familiari. Ieri mattina, il 58enne, originario di Napoli, è precipitato in seguito al cedimento di un lucernario. Si trovava, per lavori di manutenzione, nello stabilimento della «Bulloneria Dadi», nella zona industriale di Marcianise. Lui, elettricista e, all’occorrenza, operaio tuttofare, era sul lastrico dell’opificio per conto di una ditta esterna, la «G.T.» di Somma Vesuviana. Alla fine, gli inquirenti ricostruiranno i particolari della vicenda, l’autopsia stabilirà l’ora e la causa del decesso e il processo, con i suoi tempi, indicherà, forse, i responsabili. Nel frattempo, però, ieri pomeriggio, Renato non è ritornato a casa, al civico 10 di via Leonardo Da Vinci; e non vi farà più ritorno. Non ha spento la sua Wiston Blu prima di salire le scale; non ha inforcato le chiavi nella toppa della porta; non si lasciato avvolgere dal divano del soggiorno prima di un bagno caldo. Questi piccoli gesti, che scandiscono i passi di una vita semplice, Renato non li ha fatti e non li farà più. Quella vita semplice si è fermata nella sala operatoria di un ospedale. «Ho appreso la notizia dal telegiornale», dichiara l’architetto Donato Russo Raucci; il suo studio professionale è nello stesso stabile di Uccella. «Sono sconvolto; era una persona splendida, di una cortesia d’altri tempi. Spesso – racconta –, ci fermavamo nel cortile a chiacchierare, di calcio e di altre banalità, fumando una sigaretta». Renato lascia due figlie, Simona, una studentessa, che abitava ancora con lui, e Paola, sposata, con un bambino e residente a San Nicola la Strada. «Non sono riuscito a parlarle, so che sta malissimo e non vuole vedere nessuno», rivela Gino Petracco, dipendente al Comune di Capodrise e amico di Simona. «Non conoscevo Uccella di persona», ammette il sindaco Giuseppe Fattopace. «Conosco, invece, Simona – dichiara –, che ha svolto il servizio civile al Municipio l’anno scorso, e sono davvero addolorato per quello che le è successo. Per qualsiasi cosa può contare su di noi». Renato era, da anni, un figlio di questa città;»
Claudio Lombardi, dal Mattino
Marcianise: Cede il tetto di un deposito, operaio perde la vita
Un operaio di 58 anni morto ed un ingegnere di 33 anni in gravi condizioni: è il bilancio dell'ennesimo incidente sul lavoro a Marcianise, che segna tragicamente un'altra giornata di morte bianca in Terra di Lavoro. Intorno alle 13 di ieri, Renato Uccella, 58 anni residente a Capodrise, dipendente della G.T. di Somma Vesuviana e Salvatore Tranchese, ingegnere di 33 anni di Scafati, dipendente della Hagitron di Napoli, avevano approfittato di un momento di tregua della pioggia, che da ieri mattina cadeva incessante, per fare il sopralluogo sul tetto della «BD Bulloneria dadi e lavorazioni meccaniche srl», un'azienda meccanica nell'area industriale di Marcianise, proprio di fronte allo stabilimento della Coca Cola. C'era da decidere dove posizionare i pannelli fotovoltaici dell'impianto per la produzione di energia elettrica commissionato dall'azienda marcianisana di proprietà di Mario Paliotto. Dopo essere saliti sulla scala di ferro a pioli con la gabbia di protezione, che dall'esterno del capannone accede al tetto, i due tecnici hanno avviato il sopralluogo sulla copertura interrotta da larghe lastre di plexiglas che fungono da lucernai. Proprio mentre i due attraversavano uno di questi pannelli che danno luce al capannone, la tettoia improvvisamente ha ceduto sotto il loro peso, facendoli rovinare sul pavimento della fabbrica, dopo un volo di circa dieci metri. Lo schianto è avvenuto sotto gli occhi degli increduli operai dell'azienda metalmeccanica intenti al lavoro, i quali hanno cercato di prestare i primi soccorsi ai due allertando immediatamente il 118 che è intervenuto nel giro di pochi minuti sul posto. Trasportati subito presso il pronto soccorso dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, Uccella è apparso subito in condizioni disperate e poco dopo è deceduto a causa dei traumi riportati nella caduta, mentre il giovane ingegnere di Scafati, dopo le prime cure urgenti è tuttora ricoverato nel nosocomio casertano. Per lui i sanitari si sono riservati la prognosi. La salma di Renato Uccella, invece, è stata trasferita all’istituto di medicina legale dell'ospedale casertano. Intanto, nella BD dell'area Asi di Marcianise si sono recati i carabinieri della locale stazione al comando dal maresciallo Diliberti, il personale del Commissariato di Polizia diretto da Ettore Cecere ed i Tecnici della prevenzione dello Spsal dell'azienda sanitaria di Caserta per i primi accertamenti dell'accaduto. Il pubblico ministero della Procura di Santa Maria Capua Vetere Donato Ceglie, che ha aperto un'inchiesta sull'incidente, ha disposto il sequestro dell'area dove è avvenuta la sciagura. Leggerezza, mancanza delle norme di sicurezza o fatalità sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti che stanno svolgendo le indagini, che sono proseguite fino alla tarda serata di ieri con la raccolta di elementi utili e le deposizioni dei testimoni. L'inchiesta dovrà chiarire la dinamica dell'incidente e le eventuali responsabilità di terzi nell'ennesima vicenda di una morte sul lavoro a Marcianise. L'area industriale dove è avvenuto l'incidente di ieri, tra i tanti infortuni più o meno gravi sul lavoro, ha già contato diverse vittime negli ultimi anni. Nel giugno del 2007 tre operai furono investiti da piombo fuso mentre pulivano un pozzo di colata nella Metal Point, un'azienda che produceva profilati in alluminio. Uno di loro, Giovanni Lo Masto, di 28 anni, morì dopo quindici giorni di agonia in seguito alle gravi ustioni riportate. Il 30 agosto dello stesso anno, un giovane operaio marcianisano, Angelo Russo, di 22 anni, assunto da appena un mese, morì all'interno dello stabilimento Getra, schiacciato da un grosso serbatoio di un trasformatore elettrico di alta potenza. Sempre nel 2007, in prossimità del Natale, in un altra azienda metalmeccanica, la Giugliano costruzioni metalliche, un operaio di 53 anni, Luigi Zinno, rimase schiacciato da una trave di acciaio precipitata da circa 10 metri, mentre era intento con altri colleghi alla manutenzione del carro ponte.
Franco Agrippa, dal Mattino
«Dove va l’Italia?» Don Ciotti scuote le coscienze dei politici
«Dove va l’Italia? Ma da nessuna parte se prima non provvediamo a liberare i poveri dal bisogno e la politica dalla corruzione». E la sala della chiesa dell’Annunziata, dove l’eco dispettosa della cupola sconsacrata, irriguardosa, fa il verso ai relatori, tuona con un lungo e fragoroso applauso. Teano ieri sera, penultimo giorno delle celebrazioni per i primi 150 anni dello storico incontro. A giudicare solo dalla risposta del pubblico, in termini di applausi, le vere conclusioni del «momento di ragionamento a tutto campo sul tema Nord-Sud, Sud-Nord» (dove va l’Italia) le ha tirate lui: don Luigi Ciotti. Ossia la voce di Libera, il religioso dei ragazzi che «spesso tirati via dalla strada adesso si stanno facendo... una strada, trasformando in ricchezze sociali gli ex simboli del potere della mafia, i terreni confiscati alla camorra». Un don Ciotti a tutto campo. Boccia la legge sulle intercettazioni e il processo breve, ma derubricando a roba non sua le differenze ideologiche tra la destra e la sinistra «perché i pozzi della politica sono avvelenati e per uscirne fuori occorre cambiare le falde…». Meno di venti minuti prima, presentato da Pasquale Iorio (degno sostituito del direttore di Rai-News Corradino Mineo, assente per motivi professionali) a parlare sempre di politica, ma quella «assente, latitante nei momenti che contano» è stato Riccardo Iacona. Il giornalista e scrittore, non si è limitato a presentare la sua ultima creatura di carta stampata: «l’Italia in Presadiretta. Viaggio nel paese abbandonato della politica» ma ha voluto partecipare di fatto al dibattito snocciolando alcuni dei elementi che è già possibile toccare con mano della separazione «in questa Italia strappata dalle lotte meridionali contro l’invadenza dell’immondizia sulle città». Tutto nero? Per fortuna non tutti i relatori hanno utilizzato il loro fosforo per dipingere un quadro a tinte fosche. E se per il direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, per esempio, «nel sottosuolo di questo Paese c’è del buono che non viene fuori è solo perché mancano gli uomini e gli strumenti capaci di intercettarlo», per la deputata sidicina del Pd, Pina Picierno, «la precondizione della crescita si chiama: legalità». Anche per il sindaco di Bari, Michele Emiliano: «Le cose andrebbero molto meglio per tutti se i mass media la smettessero di esaltare delle nostre terre solo la cronaca nera e le storie di degrado». Nel parterre dei relatori anche Miriam Giovanzana di Terre di Mezzo che ha puntato la lente sul ruolo «indispensabile per la crescita» della politica e della stampa e del presidente dell’Unpli (Unione proloco d’Italia) Claudio Narducci. Il sindaco di Teano Raffaele Picierno ha commemorato il vescovo Tommasiello. Oggi annullo filatelico sia a Teano sia a Vairano, da sempre in disputa per lo storico incontro.
Elio Zanni, dal Mattino
Il Corriere di Caserta, 14 ottobre 2010
Deposito comunale, mancano solo i dettagli
RECALE(ante) - E’ vicino alla conclusione l’iter che riguarda i lavori di realizzazione del deposito comunale per gli automezzi in dotazione all’ente. Il deposito sarà una novità assoluta per il territorio, visto che finora le auto e le attrezzatture veniva sistemate di sera, al termine della giornata lavorativa, nei posti più disparati, anche all’interno della casa comunale. Con la chiusura dei lavori, che dovrebbe avvenire nel giro di un paio di settimane al massimo, la situazione dovrebbe infatti assumere ben altri contorni. Attualmente in dotazione al comune di Recale ci sono una macchina per il servizio quotidiano, una vettura modello Ape Car, uno scuola bus per il servizio di trasporto scolastico e tutti gli attrezzi per i vari interventi che vengono operati sul territorio comunale. Il deposito per gli automezzi comunali si trova in via Savoia. I lavori di realizzazione della struttura sono partiti alla fine dell’estate ed ormai mancano solo le rifiniture per il via libero definitivo che consentirà l’apertura dell’impianto. Il deposito dovrebbe entrare in funzione dagli inizi di novembre, probabilmente dopo il weekend dei morti. Si attende, infatti, il sopralluogo definitivo al termine dei piccoli interventi. Contestualmente si procederà anche ad una revisione degli automezzi in dotazione all’ente. Quelli al deposito comunale di via Savoia non sono i soli lavori attualmente in cantiere sul territorio di Recale. Altri interventi sono in atto, infatti, per la pavimentazione di piazza della Rimembranza: per il “salotto buono” della città ci sarà ancora da attendere.
ante, dal Corriere di Caserta
Il Corriere di Caserta, 13 ottobre 2010
Conflitto di interessi, a Recale il Puc a rischio
Il consigliere Gianoglio accusa: “Due assessori non avrebbero diritto a sottoscrivere il Piano”
RECALE - Il Puc rischia di essere invalidato per conflitto di interessi: un pericolo che l’opposizione ha già fatto presente al sindaco Porfidia e che rischia di riproporre uno scenario già visto nel 2006. A sollevare questa questione è l’esponente dell’opposizione Filiberto Gianoglio, che ha presentato un’osservazione nella quale si evidenzia una questione di illegittimità del Puc. Secondo quanto riferito nell’osservazione presentata, infatti, il Piano, che dovrà essere presentato in Consiglio Comunale entro la fine di ottobre presente delle illegittimità che potrebbero rendere vana la sua discussione e successiva approvazione in Consiglio: infatti, secondo quanto denunciato da Gianoglio, ben due dei quattro assessori che hanno firmato il documento, avrebbero in atto un conflitto di interessi con quanto decretato dal nuovo Puc. Al sindaco Porfidia è stato già chiesto di verificare attentamente gli atti e valutare prima dell’avvio della delibera l’assenza di conflitti di interesse per verificare l’attuabilità del progetto. Una richiesta finora inevasa, ma che l’amministrazione può ancora fare. Tale situazione si era già presentata nel 2006, quando la Provincia bocciò il piano. All’epoca erano ben otto i consiglieri che si dichiarano in conflitto di interessi con quanto veniva sancito dal Puc. “In ballo non c’è solo il conflitto di interessi” ha dichiarato Gianoglio “ma soprattutto una questione di compatibilità sia col piano regionale che con quello provinciale, recentemente approvato: per questo auspico che venga sospesa la procedura di approvazione del Puc, prima che sia qualcun altro a farlo. Se emergeranno interessi tra chi legifera ed il Puc, la procedura sarà invalidata ed il Comune spenderà 200mila euro inutilmente. In Consiglio spiegherò quest’anomalia e spero che si faccia luce al più presto sulla vicenda”. Il rischio di invalida del Puc c’è, ma a breve la situazione verrà chiarita anche perchè incombe la scelta della data per il Consiglio Comunale monotematico. Dopo mesi di polemiche finalmente si chiariranno le osservazioni al Piano, che però rischia di finire nel macero prima di partire.
Andrea Terracciano, dal Corriere di Caserta
Il Corriere di Caserta, 13 ottobre 2010
Giovanni XXIII, Coco: “Polemiche pretestuose”
Il dirigente scolastico spiega: “i 4,50 euro erano solo una richiesta di riflessione”
RECALE (ante) - “I problemi della scuola sono ben altri e il mio grido d’allarme era solo per smuovere le coscienze sull’argomento scuola”. Così Giacomo Coco, dirigente scolastico della scuola media Giovanni XXIII, vuole chiudere la questione relativa alla richiesta di 4,50 euro avanzata agli alunni. La polemica è divampata anche nelle ultime ore e il dirigente scolastico spiega la sua scelta: “La scuola italiana è in una fase di eutanasia e certamente la situazione locale non è differente: la mia richiesta non era solo una provocazione, ma un invito alla riflessione sulla situazione scolastica. Il problema della scuola è più ampio e non può essere risolto certo con un contributo di 4,50 euro a persona”. Al dirigente scolastico però ciò che non va giù è il vespaio di polemiche creatosi, soprattutto dopo la denuncia dei membri del Laboratorio Politico: “Sono perplesso di fronte a quanto hanno affermato: evidentemente non conoscevano affatto la situazione, per dichiarare che la scuola era sporca e che i genitori volevano addirittura risolversi all’Asl” spiega Coco “non è accettabile che venga fatta propaganda sulla scuola”. La scuola media Giovanni XXIII ha comunque molti progetti ancora da compiere: l’amministrazione comunale si è difesa sulla questione, spiegando che è stato proposto un Por per diverse migliaia di euro. La questione della pulizia, insomma, era poco più che una formalità: l’ente comunale aveva infatti intenzione di saldare l’intero importo dovuto alle scuole del territorio in un’unica soluzione di qui a breve. I ritardi burocratici hanno impedito che tutto si verificasse prima. “Vorrei che il mondo politico si accorgesse dei nostri problemi, come la carenza di personale per la nostra scuola, invece di fare polemiche spesso pretestuose” conclude il dirigente scolastico Giacomo Coco.
ante, dal Corriere di Caserta
Comunicato stampa, 12 ottobre 2010
Mondragone, Cacciola: atto da irresponsabili
“Chi ha messo in discussione il prosieguo dell’attività amministrativa a Mondragone dovrà dare conto della sua grave irresponsabilità alla città e ai cittadini”. Dal Partito Democratico provinciale il commissario Ciro Cacciola esprime solidarietà al sindaco Achille Cennami e auspica “che si verifichino tutte le possibili strade utili a garantire il governo della città, ovviamente nei limiti ed in coerenza con la linea politica del Pd e con l’obiettivo prioritario del partito che resta indiscutibilmente l’interesse della comunità, superiore, distinto e distante dalle beghe di parte e dagli interessi di singoli”.
Comunicato stampa
Il Sole 24 Ore, 12 ottobre 2010
Porfidia, l'ex Idv con il record di licenze e voti
Per un partito che fa della legalità il suo cavallo di battaglia, la Campania dovrebbe essere una prateria di voti, battaglie ideali, esempi. La terra di Gomorra come l'epifania dell'Idv di Di Pietro, la bonifica morale dei veleni fisici e metafisici.
A Caserta, poi, che di quell'epifania dovrebbe essere l'epifenomeno, Tonino si è lasciato rappresentare per 4 anni da Americo Porfidia, sindaco di Recale, un paesone di 7481 abitanti appiccicato a Caserta come una sanguisuga alle giugulari. Americo, nome germanico che significa potente in patria, medico specialista in cardiologia e medicina interna, è un democristiano che raramente sbaglia mossa: sposa la figlia di un socio della casa di cura Villa del Sole di Caserta e ne diventa uno dei capi; incontra il big campano dei dipietristi, Nello Formisano, e nel 2006 la centrifuga elettorale campana lo schiaccia tra gli scranni Idv. Nella seconda Repubblica i primi passi li muove nel Ccd, poi al Cdu con breve apparizione nell'Udeur. Almeno 30mila dei 190mila voti che Idv ha conquistato alle Regionali 2010 sono frutto del lavoro di quest'uomo che dal 2007 è indagato dalla Dda di Napoli. Nel partito si apre il processo, fino a quando, nel gennaio 2009, Porfidia si autosospende e trasloca nel gruppo misto. Il suo amico Formisano continua a difenderlo con affermazioni romantiche: «Durante le dichiarazioni di voto, quando nel grande tabellone di Montecitorio si accende una luce nel gruppo misto, so che uno dei nostri vota come se stesse ancora nell'Idv». Porfidia annuisce educatamente. Ma è Formisano che smette di enunciare proclami dopo le dichiarazioni di voto sull'uso delle intercettazioni nei confronti di Nicola Cosentino. Quel giorno, quando i seguaci di Tonino votano all'unisono sì, tra le luci del gruppo misto si fulmina quella dell'onorevole Porfidia. La stessa spia rimarrà spenta il 29 settembre, quando i dipietristi negano la fiducia al premier. Neanche una settimana dopo, Porfidia ufficializza il passaggio a "Noi Sud", che appoggia il Cavaliere. Tradimento? Recale sembra una propaggine scandinava. Nessuno si scalda per le piroette politiche del primo cittadino. Americo è il loro medico e sindaco costruttore, a Recale si ha l'impressione che siano state liberalizzate le licenze edilizie. Persino le corti delle case contadine di via Roma sono sormontate da gru. Le lancette dell'orologio sul frontespizio ottocentesco del Municipio segnano le 6.20 dall'insediamento di Porfidia. Sembra che la manutenzione non porti voti. Fuori dalla via principale ancora gru e condomini in costruzione.
Lo smithiano Porfidia fa tutto senza piano regolatore. Il piano di fabbricazione comunale risale al 1972. Lui piomba da Roma il venerdì sera e si rinchiude nello studio-abitazione per le visite ai pazienti-votanti. Recale è così dinamica che tutto è sdoppiato. I costruttori, per esempio, fanno pure gli assessori alla Cultura: «La cultura cementa le relazioni familiari» scherzano i recalesi. E pure quelle politiche. Mimmo, il fratello di Porfidia, viene eletto nella segreteria regionale Idv alla fine del congresso campano che si tiene alla metà di settembre. I cronisti registrano risse tra porfidiani e antiporfidiani. Magari sono la stessa persona: Tonino docet.
Americo il dadaista passato dall'antiberlusconismo al berlusconismo, le soddisfazioni contro i puri se le prende a modo suo: da anni schiaffeggia a suon di voti gli ex magistrati Antonio Di Pietro e Luigi de Magistris. Chissà tra i due chi soffre e chi gode. Alle regionali campane del 2010 De Magistris candida come capolista Idv Lorenzo Diana, ex deputato casertano dei Ds, campione dell'antimafia, l'unico politico baciato dall'encomio di Roberto Saviano in Gomorra. Diana è il primo dei non eletti. Vince a mani basse Eduardo Giordano, il candidato di Porfidia. Gli eletti di Idv al consiglio regionale sono quattro. Oltre Giordano c'è la segretaria particolare di Nello Formisano, Anita Sala, e l'ex democratico (e medico della Asl Napoli 3) Nicola Marrazzo. Insomma, fotocopie e visite mediche assicurate dai crocerossini Idv. E i campioni della legalità? I dipietristi non li vogliono: portano pochi voti e tante rogne. Al Consiglio provinciale di Napoli due consiglieri su tre dei Valori hanno fatto un rapido calcolo e si sono tuffati tra le braccia tornite di Gigino a' purpetta, al secolo Luigi Cesaro, presidente Pdl e sodale di Nicola Cosentino. Americo il dadaista garantisce ricchi premi, licenze edilizie e cotillons.
Mariano Maugeri, Il Sole 24 Ore
Comunicato stampa, 12 ottobre 2010
Militari caduti in Afghanistan, bandiere a mezz’asta al Comune di S. Marco
Il sindaco Gabriele Zitiello ha disposto per questa mattina, martedì 12 ottobre, l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea, in segno di lutto per la tragica scomparsa dei quattro militari italiani caduti a seguito dell’attentato terroristico di Farah in Afghanistan, in concomitanza con i funerali che si sono svolti nella capitale a partire dalle ore 10.30.
“Siamo idealmente a Roma – ha commentato il primo cittadino -, in un abbraccio commosso alle famiglie delle vittime. Questo ennesimo lutto che colpisce il nostro Paese riapre anche a San Marco una ferita mai rimarginata. La nostra comunità è già stata duramente colpita, prima con Tommaso Carozza, poi, poco più di due mesi fa, con Pierdavide De Cillis”.
Tommaso Carozza, volontario del 9° “Lancieri di Firenze” di stanza a Grosseto, è morto a Mogadiscio, in Somalia, il 30 dicembre 1993, durante la missione di pace “Ibis Onu”. Era appena tornato in Somalia, dopo una breve visita a San Marco dove aveva festeggiato il Natale in compagnia dei suoi cari. Sarebbe rientrato definitivamente il 7 gennaio, ma il 30 dicembre un tragico incidente sulla strada Afgoye-Balad Balad, in seguito al ribaltamento dell’autoblindo sul quale viaggiava, ha spezzato prematuramente la giovane vita. Aveva 19 anni.
Il Caporal Maggiore Capo Pierdavide De Cillis, appartenente al 21/o Reggimento Genio di stanza a Caserta, è caduto il 28 luglio scorso, in Afghanistan, mentre cercava di disinnescare un ordigno bellico. PierDavide, 33 anni, di Bisceglie, era residente a San Marco Evangelista dove viveva con la moglie, di San Marco, Catia De Lucia. Lascia una bimba, Asia, ed il piccolo Pierdavide, che nascerà tra poche settimane.
Comune di S. Marco Evangelista - Ufficio stampa
Comunicato stampa, 12 ottobre 2010
Il 17 ottobre l'Avis è Verdoliva!
La sezione sammaritana dell’Associazione Volontari Italiani Sangue continua con il suo fitto calendario di appuntamenti che da un anno a questa parte movimenta le attività sociali.
Domenica 17 ottobre 2010, a partire dalle ore 9.00, i volontari dell’Avis di Santa Maria Capua Vetere saranno a Castel di Sasso a fianco di quelli della pro-loco La Castellana, durante la manifestazione ideata per festeggiare l’inizio della raccolta delle olive.
L’iniziativa, oltre la celebrazione del periodo della raccolta, è indirizzata a far riscoprire i valori agresti della società dell’alto casertano, coinvolgendo le giovani generazioni in una giornata all'insegna della natura, della solidarietà e della buona cucina.
Partecipare alla raccolta delle olive, visitare un frantoio e degustare i prodotti tipici saranno le principali attività della manifestazione. “L’Avis di Santa Maria Capua Vetere – afferma il presidente della sezione - forte di un gruppo giovani che coinvolge anche ragazzi del comune casertano, collaborerà a tale manifestazione, per portare il proprio spirito di solidarietà e di condivisione dei valori comuni che le sono propria. Tutti insieme per poter preservare i nostri valori che affondano nella vita rurale e che caratterizzano il nostro contesto sociale”.
La giornata di domenica 17 ottobre fa seguito ad una serie di iniziative messe in campo dall’associazione La Castellana, che solo sabato scorso avevano portato in un incontro pubblico nell’aula consiliare di Castel di Sasso, Raffaele Sardo, giornalista de La Repubblica, il Dott. Domenico Ragozzino consigliere provinciale e l'On. Lorenzo Diana, ex segretario della commissione antimafia.
Avis S. Maria C.V.
Comunicato stampa, 10 ottobre 2010
”A Teano diamoci la mano”
Dal 23 al 26 ottobre 2010 a Teano (CE) si svolgerà ”A Teano diamoci la mano”, un grande incontro nazionale per tentare di stabilire una nuova unità e un nuovo patto tra gli italiani. Un grande evento nello stesso luogo in cui, 150 anni fa, avvenne la famosa stretta di mano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II che sancì di fatto l’unita d’Italia.
Per aderire e avere maggiori informazioni sul programma visitare www.versoteano.it
4 giorni di dibattiti, incontri e workshop con coordinatori ed ospiti prestigiosi del panorama della cultura, della letteratura, del giornalismo, della politica e del mondo accademico come TONINO PERNA, ALEX ZANOTELLI, DON LUIGI CIOTTI, GIULIETTO CHIESA, PINO APRILE, PAUL GINSBORG, PIERO BEVILACQUA, RICCARDO IACONA, SERGIO CHIAMPARINO e molti altri. Hanno fin’ora aderito molte amministrazioni locali, associazioni, organizzazioni e movimenti della società civile, della cultura, dell’economia solidale e dei media, oltre a numerosi singoli cittadini. Spazio anche per proiezioni, spettacoli, concerti, presentazioni di libri e per la rievocazione dello storico incontro con GIGI PROIETTI nei panni di Garibaldi. Inoltre, organizzazione presso l’area fiera del Comune di spazi attrezzati per attività espositive, Raduno Nazionale Camperisti, Raduno Bersaglieri e molto altro…
Addetto Stampa Re.Co.Sol
Comunicato stampa, 09 ottobre 2010
Scuola media, il Comune pagherà le pulizie
È con meraviglia che ho appreso solo dagli organi di stampa la notizia che la Dirigenza della Scuola Media Giovanni XXIII di Recale ha chiesto ai genitori un contributo per acquistare materiale per le pulizie. Sentitomi per le vie brevi con il Dirigente Scolastico, con il quale sono stati chiariti i malintesi e difetti di comunicazione fra i due Enti venutisi a creare, di comune accordo abbiamo stabilito di revocare la richiesta del contributo ai genitori, in quanto sopperirà il Comune. Sono, nel contempo, amareggiato che si cerchi di utilizzare un argomento che dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini al di là dei colori politici (l’istruzione dei bambini)) ai soli fini di speculazione politica da parte di un sedicente “Laboratorio Politico” che con tanta solerzia ha divulgato un volantino come al solito non di corretta informazione ma dal solo contenuto politico.
Il Sindaco Dott. Americo Porfidia
Comunicato stampa, 8 ottobre 2010
Firema, Cacciola: assenza colpevole della Regione
“I primi, timidi, risultati positivi ottenuti al Ministero per il prosieguo dell’attività produttiva della Firema devono essere da sprono per fare di più. Non cali l’attenzione proprio adesso”.
Lo ha affermato Ciro Cacciola, commissario provinciale del Partito Democratico, il giorno dopo l’assemblea svoltasi allo stabilimento della Firema, assemblea alla quale lo stesso Cacciola ha preso parte assieme ad altri esponenti del partito provinciale.
“Soprattutto – ha aggiunto il commissario – adesso è importante che arrivi un segnale chiaro dalla Regione Campania, fino ad oggi inspiegabilmente assente e silenziosa. I numerosi esponenti del Pdl locali presenti ieri all’assemblea dovranno farsi carico di riferire ai loro referenti regionali. L’atteggiamento defilato che Palazzo Santa Lucia ha avuto sulla Firema va ad aggiungersi all’atteggiamento complessivamente irresponsabile e colpevole della Regione che, a cominciare dal mancato rispetto dell’Accordo di Programma sulle aree in crisi, sta rallentando ed ostacolando la ripresa produttiva di questi territori”.
Comunicato stampa
Recale: Media senza soldi, il preside chiede aiuto alle famiglie
Una scuola senza carta. Sembrerebbe una buona notizia; in realtà, la digitalizzazione, tanto a cuore al ministro Mariastella Gelmini, non c’entra. Alla scuola media statale «Giovanni XXIII», in viale Europa, a Recale, a mancare non sono i documenti, le pratiche e i faldoni, bensì la carta igienica, insieme ai detersivi, ai guanti di lattice, alle scope, agli stracci e a tutto ciò che serve per l’igiene di bagni, corridoi e aule. I conti dell’istituto, nemmeno a dirlo, sono in «profondo rosso» e il nuovo dirigente scolastico, Giacomo Coco, a Recale dal primo settembre, è stato costretto, al pari di altri suoi colleghi in Italia, a rivolgersi ai genitori, «esortati» a versare, oltre al contributo volontario di cinque euro e cinquanta per la copertura assicurativa, altri quattro euro e cinquanta per l’acquisto del materiale per le pulizie. L’invito ha suscitato polemiche a scuola, che sembra non abbiano turbato il preside: «All’assemblea dei rappresentanti di classe, mercoledì pomeriggio – assicura Coco –, la decisione, dettata da difficoltà oggettive, ha raccolto una comprensione quasi unanime; qualcuno si è lamentato, ma, evidentemente, sono persone che non leggono i giornali e non sanno dei tagli alla scuola inferti dal Governo». La copertura delle spese per le pulizie e quelle per i prodotti di cancelleria negli istituti pubblici spetterebbe, in verità, ai Comuni, i quali, se possibile, hanno bilancio ancora più disastrosi. «Nonostante abbia scritto al sindaco Americo Porfidia e parlato con l’assessore Andrea Mastroianni, non ho ricevuto fondi; le aule e i bagni vanno puliti e ho pensato di coinvolgere i genitori. Che piaccia o no – conclude il dirigente –, era l’unica strada percorribile». Non è della stessa idea il vicesindaco Mastroianni, che a Recale detiene la delega all’istruzione. «L’amministrazione comunale – afferma – ha sempre onorato i suoi impegni con i plessi del territorio. Se il preside Coco avesse avuto la cortesia di avvisarci prima di chiedere contributi ai genitori, lo avremmo informato che nel prossimo assestamento di bilancio sono state previste risorse per far pronte alle esigenze del suo istituto. Il nostro Comune, per quanto non navighi nell’oro, è ancora nelle condizioni di garantire cancellerie e detersivi a tutti. Quando e se mancheranno i soldi, la giunta, come è già successo in passato per altre vicende, è pronta ad autotassarsi. Sarebbero bastati, dunque, un po’ di pazienza e un pizzico di collaborazione in più e avremmo evitato di fare collette tra le famiglie, che – conclude il vicesindaco Mastroianni – di questi tempi non se la passano meglio di scuole ed enti pubblici».
Claudio Lombardi, dal Mattino
Il Corriere di Caserta, 8 ottobre 2010
Coop. Aurora, la Curia frena sull’accordo
Ritenuta bassa l’offerta del Comune per rilevare l’area dall’Istituto Diocesano
RECALE - Caso Aurora, arriva la frenata dalla Curia e l’accordo rischia di saltare. Dopo la proposta di accordo, avanzata dall’amministrazione comunale, retta da Americo Porfidia, a fine luglio, l’Istituto Diocesano ha dato il suo responso. Purtroppo per i soci della Cooperativa e per la giunta Porfidia, il responso è negativo. La Curia non ha, infatti, accolto l’intesa proposta, all’interno del Piano realizzato dall’assessore al ramo Francesco Porfidia. Una bocciatura parziale, non sui contenuti, sui quali c’è stata un’apertura da parte della controparte. Sulle cifre però le due parti sono ancora molto distanti. Secondo quanto stabilito da una sentenza del Tar, i soci della cooperativa Aurora avrebbero dovuto versare all’Istituto Diocesano, che è proprietario dell’intera area una cifra che si attesta sui 2 milioni e 250 mila euro. Una somma che gli abitanti non hanno e che quindi aveva portato il Comune di Recale a cercare una transazione: dopo un’attenta verifica di cassa da parte dell’ente comunale, si è optato per un project financing da 1 milione e 125 mila euro circa, una cifra importante, ma ancora distante dalle pretese dell’ente creditore. La Curia ha, infatti, apprezzato il tentativo dell’amministrazione comunale di trovare una transazione, ma non a tali cifre. L’Istituto Diocesano, dopo una riflessione durata diverse settimane, ha, infatti, comunicato, attraverso un documento pervenuto all’ente comunale nella giornata di sabato la sua decisione: un’eventuale cessione dell’area non potrà essere fissata ad una cifra inferiore al milione e 700 mila euro. Attualmente il Comune non può sostenere tale esposizione finanziaria e quindi la questione è in una fase di stanca. Il tavolo delle trattative rischia di saltare, ma certamente Curia e Comune troveranno il modo di tornare a parlarsi. Che un accordo debba essere trovato, anche grazie all’intercessione dell’ente comunale, è ormai diventato un dato di fatto inconfutabile anche per la Curia. E’ certo, infatti, che i residenti non possono sobbarcarsi tali debiti, ma tale contezioso, ormai da anni in atto, deve comunque terminare. Probabile che a questo punto si prenda in considerazione anche l’opportunità di rateizzare il debito direttamente coi residenti della Cooperativa. Sarebbe stato in fondo lo stesso modo col quale il Comune avrebbe poi recuperato l’anticipo di un milione e 125 mila euro proposto alla Curia. Di certo il caso avrà nuovi sviluppi, anche se attualmente la soluzione resta molto lontana.
Andrea Terracciano dal Corriere di Caserta
Il Corriere di Caserta, 8 ottobre 2010
Restyling di piazza Matteotti, sarà tutto pronto per Natale
RECALE (ante) - Sono cominciati da una settimana i lavori per il restyling di piazza Matteotti, ritenuta a pieno diritto il “salotto buono” della città. Gli interventi di pavimentazione sono partiti all’inizio della scorsa settimana: secondo le stime dell’assessorato ai Lavori pubblici, retto da Francesco Porfidia, i lavori dovrebbero essere conclusi in quaranta giorni. In pratica, secondo la tabella di marcia stilata dagli uffici pubblici comunal, entro Natale i cittadini di Recale potranno vedere il nuovo volto di piazza Matteotti, anche per preparare eventuali iniziative aperte ai recalesi. Sarà rifatta completamente la pavimentazione: secondo il progetto, a breve, verrà installato il manto d’asfalto con il basalto di tipo vulcanico con de cubetti di profido, che serviranno ad evidenziare anche alla luce naturale le strisce pedonali. Per loro realizzazione non sarà utilizzata la vernice bianca, ma un colore diverso. Si tratta di lavori di grande rilevanza, anche perchè sono il passaggio finale di un quadro più ampio di interventi che si è svolto lungo il territorio di Recale. Tutte le opere predisposte ammontano Al momento la strada è chiusa per un tratto proprio a causa dei lavori e l’amministrazione ha già predisposto un percorso alternativo, che non sta creando particolari disagi, anche se piazza Matteotti continua a rappresentare una nota dolente per il traffico cittadino. La rinascita di piazza Matteotti potrebbe rappresentare un volano importante, anche per il commercio cittadino, che risente di una crisi acuta da diverso tempo. Dall’altra parte l’assessorato ai Lavori Pubblici spera di poter concludere entro la prima settimana di dicembre il restyling della piazza e dedicarsi completamente ad altri lavori che ridisegneranno il lavoro di parte della città di Recale. Tra queste spicca la tanto attesa apertura della scuola di Camposciello, che ha subito notevoli ritardi negli ultimi tempi, ma che finalmente dovrebbe aprire i battenti proprio nelle prime settimane del 2011. Nello stesso periodo dovrebbe cominciare, invece, l’opera di costruzione della nuova caserma dei carabinieri di Recale, per la quale si stanno approntando gli ultimi adempimenti necessari prima della gara d’appalto
ante, dal Corriere di Caserta
Il Corriere di Caserta, 7 ottobre 2010
Puc, Rossi: “Errori a vantaggio di speculatori”
Il Pdl va all’attacco dell’amministrazione: “Sulla situazione di via Evangelisti serve immediata chiarezza”
RECALE (cs) - La proposta di Puc presentata dall’amministrazione Porfidia continua a far discutere. Tanti gli elementi evidenziati sinora dai cittadini, dalle associazioni e dai partiti politici. Alcune famiglie hanno presentato le loro osservazioni in merito alle abitazioni che risultano abusive. Sull’argomento è intervenuto Ciro Rossi, dirigente del Pdl di Recale: “Le osservazioni di alcune famiglie residenti in via Evangelisti tendono a fare chiarezza su un aspetto del Puc piuttosto inquietante”. Il tecnico ha individuato quell’area come zona di insediamenti abusivi sino al marzo del 2003: “Ovviamente - continua Rossi - tale perimetrazione ha suscitato qualche preoccupazione nelle famiglie residenti che si sono affrettate a dichiarare quando e come quegli insediamenti siano stati sanati circa quindici anni fa. Quello che come partito ci lascia perplessi è la leggerezza con cui vengono trattate certe tematiche. Queste distrazioni del tecnico sono inammissibili”. Considerando infatti abusive quelle abitazioni, si preclude alle suddette famiglie qualsiasi futuro ampliamento, si va a tarpare qualsiasi aspirazione di sviluppo della zona: “Anche nel calcolo dei vani dell’intero Puc dobbiamo allora pensare che non siano state considerate queste abitazioni. Sono dubbi che esporremo in sede di consiglio comunale perché questa situazione va chiarita all’intera cittadinanza”. Non mancano quindi le polemiche per l’errore nel calcolo dei vani: “Una situazione che può aver avvantaggiato chi vive di speculazione edilizia e che di questo Puc ne sta facendo un proprio uso e consumo. Ribadiamo che il Puc è uno strumento necessario per la città ma ne dovrebbe garantire lo sviluppo e dovrebbe curare gli interessi dei cittadini”. Ecco quindi l’affondo del pidiellino: “Ci auguriamo che ci siano risposte concrete e sincere alle osservazioni che abbiamo fatto come partito ma anche a quelle presentate dai cittadini. La furbata di porre il termine della consegna delle osservazioni in piena estate non ha certo segnato un punto a favore di questa amministrazione che sperava di far passare inosservato quanto questo Puc cela in realtà”.
cs, dal Corriere di Caserta
Comunicato stampa, 6 ottobre 2010
Porfidia attacca: “Finalmente De Magistris è uscito allo scoperto”
Il magistrato napoletano datosi alla politica è finalmente uscito allo scoperto (a proposito mi dite quanti suoi provvedimenti che gli hanno dato visibilità e notorietà sono stati avallati poi dai giudici?)
Non ha nemmeno avuto il coraggio di essere presente al Congresso Regionale tenutosi a Napoli, inviando le sue truppe scalmanate a trasformare un democratico congresso (che non andava secondo i suoi voleri) in una baldoria, utilizzando in modo pretestuoso un problema personale di un non iscritto (quindi cosa c’entrava il sottoscritto se si era già autosospeso?) per un proprio tornaconto politico (è chiaro che vuole fare fuori il gruppo Formisano-Marrazzo, i quali sanno cosa significa fare politica tra e per la gente nell’interesse della comunità).
Inoltre non è riuscito con la forza dei voti (la vera democrazia) a far eleggere nessuno dei suoi candidati alle ultime elezioni regionali. Infatti scrive: “la presenza di quest’ultimo (il sottoscritto) ha impedito l’elezione di Lorenzo Diana all’elezione del Consiglio Regionale”.
Ed allora cosa resta da fare? far fuori Porfidia ed il suo entourage politico che con la forza dei loro voti e della democrazia hanno contribuito a far eleggere Giordano Eduardo, con tutti (dico tutti) voti di cittadini onesti e perbene, e lo sfido a dimostrare che un solo voto delle persone che mi vogliono bene sia di un camorrista: lo dimostrasse e mi impegno a dimettermi da parlamentare.
Lo stesso Lorenzo Diana, ben sapendo che i miei amici elettori sono persone perbene, in campagna elettorale ha chiesto il mio appoggio.
Eppure l’europarlamentare napoletano non è riuscito a farlo eleggere nonostante il forte sostegno elettorale che gli ha offerto.
Intanto quei voti di opinione di cui lui tanto si fregia stanno andando verso altre forze politiche proprio per la deriva estremista che sta prendendo l’IdV, anche “grazie” al suo comportamento.
È proprio per la gente come l’europarlamentare (estremista e fomentatore) che ho deciso di prendere definitivamente le distanze da un partito che pensavo fosse moderato e democratico e ancor più per contraddistinguermi dalle persone arroganti, presuntuose ed arriviste.
Come posso dimenticare (quando ebbe l’onore di venire in terra casertana ed esattamente a S. Maria a Vico) l’espressione di un giovane che si avvicinò a lui chiedendogli un autografo e lui rifiutò con tono altezzoso e sprezzante contestando addirittura allo stesso come si permettesse di avanzare tale richiesta: è vero io con lui non ho niente in comune, anzi non voglio avere proprio niente in comune.
Perché non spiega il motivo per cui ai miei ripetuti inviti (viste le critiche che mi rivolgeva ma mai direttamente) a visionare tutta la documentazione relativa alla mia vicenda ha sempre risposto picche ? (Vicenda – lo ricordo - dovuta ad un fatto privatistico, riguardante una struttura privata di Caserta, che non ha mai minimamente sfiorato la mia attività politica che svolgo da trent’anni e certamente anch’essa passata al setaccio). Non ha mai voluto visionarla. Forse aveva paura di rimanere deluso e di dover prendere atto di una verità che a lui non piace.
Rimane il fatto che, così come ritengo debba fare ogni cittadino, mi sono subito reso disponibile a collaborare con la magistratura per arrivare prima possibile alla verità dei fatti. Lui gode a fare campagna diffamatoria e denigratoria solo per conquistare le pagine dei giornali, ma anche questa è una questione morale che andrebbe affrontata con serietà e senso di responsabilità.
È per le persone come lui disfattiste e “rivoluzionarie” che ho preso le distanze dall’IdV, conscio anche delle conseguenze di ogni tipo alle quali potrei andare incontro per questa mia decisione. Lascia stare l’Italia (non nominarla nemmeno) perché tu saresti capace di portarla ad una guerra civile. Un ultimo consiglio (so che andrà nel vuoto): sii più umile, scendi fra la gente comune per capire realmente le sue esigenze.
On. Americo Porfidia
Comunicato stampa, 5 ottobre 2010
FIREMA: appello alle istituzioni
CASERTA “Le lavoratrici ed i lavoratori della FIREMA Caserta, data la cruciale fase in cui si viene a trovare la vertenza FIREMA, chiamano alla partecipazione con un incontro in azienda di tutte le forze sociali politico istituzionali locali e nazionali legate al territorio, per giovedì 07/10/2010 alle ore 19,00. L’incontro, che vedrà coinvolti nello specifico i comuni limitrofi, la provincia e gli onorevoli parlamentari Campani, servirà a far leva nei confronti del Governo affinché metti in campo tutte le azioni possibili atte a scongiurare la morte della FIREMA, che aggiungerebbe un ulteriore tegola sul già devastato tessuto economico occupazionale in cui versa Caserta, la Campania e l’intero Paese.
Pertanto, si invita: il presidente dell’ASCOM Confcommercio di Caserta Cavaliere Mario D’anna; il presidente della Confartigianato imprese Caserta dott. Salvatore Bellopede; la Provincia di Caserta, nella persona del presidente On. Domenico Zinzi, dell' Ass. Gimmi Canciano e del capogruppo dell’opposizione avv. Giuseppe Stellato; il Sig. Sindaco di Caserta Ing. Nicodemo Petteruti ed Ass. Domenico Pascarella; il Sindaco di Casagiove dott. Vincenzo Melone; il Sindaco di Marcianise dott. Antonio Tartaglione; il Sindaco di Recale On. Americo Porfidia; il Sindaco di San Marco Evangelista Gabriele Zitiello; il Sindaco di San Nicola la Strada avv. Angelo Pascariello; il consigliere Regionale on. Daniela Nugnes; il consigliere Regionale dott. Eduardo Giordano; il consigliere Regionale dott. Angelo Polverino; Al consigliere Regionale dott. Nicola Caputo; il membro della Direzione Regionale del PD d.ssa Lucia Esposito; il presidente ASI Caserta Piero Cappello; l'On. Stefano Graziano; l'On. Giovanna Petrenga; l'On. Gennaro Coronella; e tutti coloro che sentono di esprimere solidarietà al dramma FIREMA in maniera concreta e costruttiva.
La RSU unitamente alle maestranze FIREMA”.
Comunicato stampa
Il Corriere del Mezzogiorno, 5 ottobre 2010
«Porfidia? No Perfidia», De Magistris via Fb attacca l'ex compagno di partito
Porfidia abbandona Di Pietro e approda a Noi Sud, movimento capeggiato da Enzo Scotti. Pronte le critiche
CASERTA — «Porfidia o Perfidia». Con una lettera aperta pubblicata nella notte tra sabato e domenica sulla sua pagina di Facebook, titolata con un eloquente calembour sul cognome, l’europarlamentare dell’Idv Luigi de Magistris ha lanciato un durissimo attacco contro il deputato Amerigo Porfidia, che la scorsa settimana — dopo aver votato la fiducia al governo Berlusconi— ha abbandonato il suo partito per approdare a Noi Sud, il movimento capeggiato da Enzo Scotti.
«Nella campagna acquisti che il "caimano" ha messo in atto per garantirsi la fiducia di parlamentari venduti — scrive de Magistris — troviamo anche Amerigo Porfidia, eletto nell’Idv e passato al gruppo misto dopo il suo coinvolgimento in indagini per fatti di camorra. Fa bene, quindi, il presidente Di Pietro a dire che Porfidia non è Idv e che nella campagna corruttiva attuata dal presidente del Consiglio il nostro partito è rimasto estraneo, osservatore denunciante dello stupro della democrazia. Ma fino a un certo punto. Porfidia è stato il convitato di pietra del recentissimo congresso regionale campano. Si è assistito a un suo appassionato elogio da parte di alcuni dei massimi dirigenti campani del partito. Si è assistito all’aggressione nei confronti di militanti che hanno osato porre il doveroso accento sulla questione morale, sulla trasparenza e su un maggiore contrasto alla camorra e alle varie forme di illegalità».
L’ex magistrato ricorda che l’europarlamentare Vincenzo Iovine si era autosospeso «per contrasti con Porfidia». E che «la presenza di quest’ultimo ha impedito l’elezione al consiglio regionale in Campania di Lorenzo Diana, che vive sotto scorta perché minacciato dalla camorra». Come pure, sottolinea velenosamente che «volevano cacciare alcuni militanti di Castel Volturno impegnati in prima linea contro la camorra perché avevano posto la questione Porfidia». In ogni caso, a seguire il deputato di Recale nella sua nuova avventura saranno in pochi: gli unici sicuri sembrano il cognato Emilio Melorio, consigliere comunale a Caserta, e l’ex segretario provinciale Luigi Passariello. Con una nota, persino il consigliere provinciale eletto nella sua città, Francesco Ommeniello, a lungo suo vicesindaco, ha preso ufficialmente le distanze.
Pietro Falco, Il Corriere del Mezzogiorno
Comunicato stampa, 3 ottobre 2010
Ommeniello: «Lascio Idv, ma resto nel centrosinistra»
CASERTA. Domani (lunedì, 4 ottobre), formalizzerà la fuoriuscita dal gruppo dell’Italia dei Valori in Provincia. Francesco Ommeniello, 53 anni, di Recale, consigliere provinciale eletto nel collegio San Nicola-Recale con 1944 preferenze, lascia i dipietristi, ma non seguirà il deputato Americo Porfidia in «Noi Sud», il movimento autonomista del sottosegretario agli Affari esteri Enzo Scotti. «Ringrazio Porfidia – dice – per l’opportunità che mi ha concesso il 28 e 29 marzo scorso; lui, a differenza di altri, quanto era un autorevole esponente del centrosinistra, mi ha offerto ospitalità e di questo gli sarò sempre grato. Tuttavia, non posso condividere la sua scelta, anche se umanamente la comprendo e la rispetto. Votare la fiducia al Governo e sostenere Silvio Berlusconi in Parlamento – spiega Ommeniello – sono posizioni inconciliabili con la mia storia e il mio percorso politico. Sono stato, sono e resterò sempre un uomo di sinistra, vicino ai lavoratori, al mondo sindacale e all’universo movimentista giovanile, che, a mio parere, rappresenta il futuro della sinistra». Il consigliere provinciale, l’altra sera, ha avuto un incontro con Porfidia per un colloquio chiarificatore. «Tra amici veri – rivela Ommeniello – bastano poche parole. Lui ha compreso le mie ragioni, io le sue». Sul sostegno amministrativo a Recale (Ommeniello è stato vicesindaco per otto anni e oggi è consigliere comunale), precisa: «Dal 2002 – argomenta –, nell’ambito di una lista civica, io e Porfidia condividiamo un progetto amministrativo che, fino alla scadenza naturale del mandato, nel 2012, non subirà scossoni. Nonostante le difficoltà di bilancio, l’esecutivo sta facendo grandi cose ed io continuerò a dare il mio appoggio leale e il mio contributo dai banchi della maggioranza». Quanto al suo futuro in Provincia, Ommeniello non ha dubbi: «Resterò nel centrosinistra – assicura – e lavorerò per mandare a casa il governo delle destre».
Arianna Comunicazione
La Repubblica Napoli, 3 ottobre 2010
Porfidia, l'amico di Cosentino mette in crisi Idv a Caserta
Dopo il passaggio del deputato a "Noi Sud", sono in fuga dal partito anche i suoi amici
CASERTA - Per l'Idv di Caserta se non è uno tsunami, è quantomeno una frana. Il passaggio del parlamentare Americo Porfidia nelle fila del centrodestra sta provocando una grande fuga dalla formazione dipietrista con la quale era stato eletto deputato sia nel 2006 che nel 2008.
Il passaggio è stato ufficializzato con il voto di fiducia dato mercoledì scorso a Berlusconi. Porfidia tecnicamente faceva parte del gruppo misto dopo l'autospensione seguita a una accusa di estorsione aggravata, ma il partito casertano era tutto in mano sua, tanto che nel congresso provinciale dello scorso luglio, tra mille polemiche, aveva confermato la dirigenza che faceva riferimento a lui.
Il primo a seguirlo è stato proprio il segretario provinciale Luigi Passariello che si è autosospeso dal partito dopo "gli attacchi indiscriminati - ha scritto in un comunicato - indirizzati a rappresentanti istituzionali casertani, mai respinti con forza dai responsabili nazionali".
La "fuga" di Passariello dovrebbe essere seguita da altri esponenti dell'Idv. Dovrebbero aderire a "Noi Sud" il cognato, consigliere comunale a Caserta, un consigliere provinciale, il fratello, Mimmo, inserito tra mille polemiche appena domenica scorsa negli organismi regionali, con alcuni dirigenti regionali che hanno garantito per lui, mentre altri parlavano di "questione morale".
Americo Porfidia aveva disertato la seduta in cui si votava sull'uso delle intercettazioni di Nicola Cosentino e la sua assenza era risultata sospetta (visto che da alcune settimane si vociferava di una trattativa tra il coordinatore regionale del Pdl e il parlamentare ex Idv per un suo passaggio a "Noi Sud").
La chiusura dell'indagine per "estorsione aggravata dal favoreggiamento della camorra" è avvenuta nel novembre scorso. "Da allora - spiega il suo difensore, Nando Trasacco - abbiamo chiesto alla Procura accertamenti su alcune questioni, accertamenti che stanno per terminare". E si dichiara ottimista: "La vittima della presunta estorsione ha sempre negato la presenza di Porfidia all'incontro da cui è nata l'accusa".
Ma non è escluso un rinvio a giudizio e questo avrebbe sbarrato la strada a una ricandidatura di Porfidia.
Lorenzo Diana (ex Pd passato a Di Pietro) e il consigliere regionale Idv Eduardo Giordano preferiscono non commentare la situazione casertana e rimandano al responsabile regionale Nello Formisano. "Quella di Porfidia è una scelta politica - sostiene Formisano - come sarà una scelta politica quella che faranno coloro che lo seguiranno".
E il caso del segretario provinciale? "Come di prassi di confronteremo con lui per altre 48 ore..." . Un attimo di pausa: "A Caserta comunque non ci saranno ripercussioni, ci sono ottimi dirigenti e ne cito due fra tutti, Diana e Giordano. Lunedì riuniremo gli organismi dirigenti regionali e se il segretario Passariello mantiene la sua posizione, allora saranno Diana, Giordano e Sica a reggere le sorti del partito casertano". E se va via anche il fratello appena eletto fra mille polemiche negli organismi dirigenti regionali? Formisano sorride, come a dire: a nemico che parte ponti d'oro.
Vito Faenza, La Repubblica
Scotti verso la nomina a Ministro? Fermento in casa "Noi Sud"
Ora vanno di moda i “partiti territoriali”. Ognuno formato per tutelare gli interessi dei propri territori. La Lega Nord di Bossi, insomma, fa scuola. Ora ci sono tre partiti del Sud che sarebbe penalizzato a favore del Nord: il Movimento popolare per le autonomie di Lombardo, i Popolari per il Sud di Clemente Mastella e Noi Sud. Sono piccoli movimenti aspiranti partiti e tutti mirano ad avere la stessa forza elettorale della Lega del Nord. Ultima la nascita di Noi Sud, architettata dal sottosegretario agli Esteri Enzo Scotti che si era precedentemente scisso dall’Mpa.
Noi Sud ha racimolato ben cinque parlamentari nazionali e per il suo capo spirituale il sottosegretario ora si profilerebbe la promozione a ministro. Negli ambienti politici nazionali si dà per certa questa promozione. E ciò non potrebbe far piacere per la tutela degli interessi del Mezzogiorno ed anche per la provincia di Caserta in quanto Scotti è napoletano di nascita e casertano di adozione. Infatti, nella cosiddetta Prima Repubblica in cui “Enzino” ha pilotato tanti ministeri, tra cui il più importante quello dell’Interno, svolgeva la sua attività politica principalmente sull’asse Napoli-Caserta. Anche perché bisogna ricordare le sue assidue frequentazioni con Terra di Lavoro. I suoi punti di riferimento sono stati sempre Bruno Cercone che è stato anche assessore provinciale e Franco Papa, attuale sindaco di Succivo e che negli anni sessanta-settanta ha svolto ruoli di primo piano nella Democrazia Cristiana campana e nazionale. Insomma, se venisse nominato ministro della Repubblica lo saluteremmo come un uomo di governo anche casertano. Intanto, “Noi Sud” è ora un movimento ma si sta attivando per assurgere a vero e proprio partito anche per le adesioni che sta registrando in questi ultimi tempi. L’ultima adesione quella del deputato casertano Americo Porfidia, anche sindaco di Recale, di suo fratello Mimmo, ex consigliere regionale Udc, dell’ex segretario provinciale dell’Idv Luigi Passariello, del colonnello Enzo Pascucci, un buon serbatoio di voti. Insomma un acquisto importante di un non solo elemento, anche se deputato, ma di tutta una squadra che ha sempre rappresentato un buon bacino di voti. Del presente e del futuro di questo nuovo contenitore politico-elettorale, ne parliamo con l’uomo più fidato del sottosegretario Scotti, ossia Franco Papa. - Quando avete costituito questo nuovo partito, o meglio movimento che aspira a diventare partito formato in maggioranza da vecchi democratici cristiani. Insomma, costituito da tanti “balenotteri” duri a morire? - “Il nuovo movimento Noi Sud è di recente costituzione. Prima eravamo inglobati nell’Mpa di Lombardo, ma ci siamo scissi poi da questo perché, con un atto d’imperio, e non attraverso la procedura democratica, era stato nominato commissario del partito regionale Riccardo Villari”. - Insomma, per dirla papale papale avete formato una nuova Lega del Sud che si contrappone alla Lega Nord? - “Esattamente. Noi ci battiamo perché il Mezzogiorno d'Italia sia messo in condizioni strutturali ed infrastrutturali perché riprenda il suo cammino sulla strada dello sviluppo. Insomma, rappresenteremo le sentinelle dei diritti legittimi di questa terra che vive la sua agonia esistenziale”. - Avete già un’organizzazione ed una sede in provincia di Caserta? - “Sì, abbiamo tutt’ora una sede su Corso Trieste a Caserta, ma stiamo trovando, anche perché cresciamo, una nuova sede più confortevole. Il nostro segretario provinciale Alfonso Eramo si è già attivato per reperirne una nuova, ampia e confortevole”. - Ma è vero che state raccogliendo tante adesioni, tra cui anche quella autorevole dell’onorevole Americo Porfidia e del suo gruppo? Insomma, un buon travaso di voti? - “E’ vero. Perciò, abbiamo il dovere di organizzarci sul territorio provinciale dove, in verità, già abbiamo dei validi punti di riferimento. Ma proprio in questi giorni ci riuniremo per coprire quelle aree in cui siamo scoperti. Insomma, le assicuro che saremo una forza viva e vitale nel contesto della politica provinciale”. - Ma anche a livello regionale siete organizzati? - “Sì. A quel livello è attivo il segretario regionale il deputato Arturo Iannaccone con altri suoi tre colleghi parlamentari. In tutto possiamo contare su una forza parlamentare di cinque deputati, di cui l’ultimo calabrese. Ed in Calabria, nel corso di un recente incontro politico, stiamo avendo adesioni anche lì. Ma vedrete che assicureremo nostre presenze anche in altre zone del Sud. Siamo ragionevolmente ottimisti”. - Ma secondo lei in primavera si va alle elezioni anticipate? - “Non penso proprio. La stragrande parte dell’opinione pubblica e dei parlamentari non vogliono le elezioni anticipate. Solo la Lega Nord spinge per farle perché i sondaggi la danno in crescita. Vedrete che la legislatura avrà il suo approdo naturale. Anche quella che vuole essere la terza gamba del centrodestra, ossia “Futuro e libertà” di Fini, ha esplicitamente detto che vuole rispettare il patto con gli elettori e, pur diffenziandosi, non vuole uscire dallo schieramento del centrodestra. E poi molti parlamentari di quel gruppo non vogliono essere traghettati nel centrosinistra. Se Fini facesse ciò, il suo nuovo partito andrebbe incontro ad una scissione.” - Vi state preparando per le prossime elezioni amministrative? - “Sì. In verità già ci stiamo attivando per arrivare a questo appuntamento nella forma migliore. Ma quanto prima dovremo fare una riunione con i nostri alleati a cominciare dalla forza maggiore che è il Pdl”.
Giovanni De Stasio su Lunaset
Porfidia, la svolta non turba gli assessori
RECALE. Può sembrare strano. Ma la deriva a destra del sindaco di Recale Americo Porfidia, che da parlamentare ha votato la fiducia al Governo Berlusconi e si appresta ad aderire al movimento «Noi Sud» del sottosegretario agli Affari esteri Enzo Scotti, non produrrà effetti significativi sugli equilibri politici e amministrativi locali. Porfidia, dal 2002, è a capo di una lista civica, sorretta da una maggioranza «mista», che sta accogliendo il suo ennesimo cambio di fronte con un certo disinteresse. Se il gruppo, in cui ci sono esponenti in quota Popolo della Libertà come Antimo Argenziano e Angelo Zarrillo, rimase saldo quando Porfidia lasciò l’Udc per convertirsi all’«antiberlusconismo integralista» di Antonio Di Pietro, non si prevedono scossoni ora che si è riscoperto liberale, autonomista e meridionalista. Gli unici che potrebbero storcere il naso sono l’assessore alle politiche sociali, fresco di nomina, Osvaldo Argenziano, di area democratica e l’ex vicesindaco e consigliere provinciale, Francesco Ommeniello. Entrambi, però, per ragioni diverse, sono legati a Porfidia da un patto amministrativo, che intendono rispettare. Ommeniello, in particolare, eletto al consiglio provinciale nelle file dell’Italia dei Valori, sebbene si sia autosospeso dal partito, non seguirà il sindaco nel centrodestra, ma a Recale non gli farà mancare il suo sostegno, almeno fino al 2012. Per lui si prospettano altri due anni e mezzo di maggioranza, mentre in Provincia resterà all’opposizione e cercherà una collocazione nel Partito democratico o in Sinistra e libertà, suoi alvei naturali. Porfidia, dunque, anche stavolta, sta dimostrando di avere ben salde le redini della maggioranza, che oggi può contare anche su Roberto Massi e Ovidio Gadola. Non può dirsi altrettanto di Patrizia Vestini e di Filiberto Gianoglio della minoranza, incapaci di organizzare il forte dissenso che serpeggia in città e di proporre all’elettorato recalese, stanco di Porfidia, un’alternativa credibile.
Claudio Lombardi, dal Mattino
Il Corriere del Mezzogiorno, 1 ottobre 2010
Porfidia divorzia dall'Idv, lasciano anche i fedelissimi in Comune e in Provincia
Il sindaco di Recale si accasa con Noi Sud. Sospensione pure per il segretario provinciale Luigi Passariello
CASERTA — Con il voto di fiducia al governo Berlusconi, Americo Porfidia ha sancito la fine del suo rapporto con Antonio Di Pietro, che quattro anni fa — con la nuova legge elettorale fondata sulla lista bloccata — gli aveva consentito di coronare il suo antico sogno di diventare deputato. In realtà, non si è trattato di un fulmine a ciel sereno. Perché Porfidia — da più di un anno formalmente autosospeso dall’Idv, a causa delle sue vicende giudiziarie, pur continuando ad esercitare una leadership di fatto — nelle ultime settimane non aveva mancato di lasciar trasparire il malessere nei confronti di un partito nel quale si sentiva ormai una specie di ospite sgradito: paradigmatica, l’assenza dal voto sull’utilizzo delle intercettazioni a carico di Cosentino. Una sensazione che si era andata accentuando per il ruolo crescente di Lorenzo Diana, già segretario della commissione Antimafia e responsabile nazionale del settore per la Quercia, candidato alle ultime regionali nelle liste dell’Idv e sconfitto da Edoardo Giordano, sostenuto dallo stesso deputato di Recale.
PASSARIELLO E «GLI ATTACCHI» - Non è un caso che il segretario provinciale Luigi Passariello, autosospesosi a sua volta dall’incarico subito dopo il voto di fiducia alla Camera, in un comunicato stampa, punti il dito contro «gli attacchi indiscriminati degli ultimi tempi, indirizzati ai rappresentanti istituzionali casertani, mai respinti apertamente e con forza dai responsabili nazionali, seppur sollecitati, invece distintisi per il loro significativo silenzio apparso come indice di condivisione». E sottolinei «il sostegno offerto dalla dirigenza nazionale agli ultimi arrivati, senza alcun percorso di militanza né meriti particolari acquisiti sul campo (appunto Diana, ndr)». Passariello nella nota, oltre a rivendicare i meriti del gruppo dirigente che «con abnegazione e spirito di sacrificio, e senza contrattazione alcuna, per anni si è speso per la crescita dell’Idv, riportando in ogni occasione risultati lusinghieri che non sono stati tenuti nella giusta considerazione», ricorda pure «gli ultimi e vergognosi attacchi personali (ricevuti da Porfidia, ndr) durante l’ultimo congresso regionale»: la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.
DIANA, NESSUNA REPLICA - Diana non replica direttamente. Si limita a dichiarare che «oggi inizia una fase nuova nella storia dell’Idv di Terra di Lavoro, finalmente in linea con l’identità e i valori che caratterizzano il partito a livello nazionale». Resta ora da capire chi seguirà Porfidia nella sua nuova avventura in Noi Sud, il movimento capeggiato dal viceministro agli Esteri, Enzo Scotti. Non Edoardo Giordano, capogruppo dell’Idv in consiglio regionale, che in una nota ufficiale ribadisce «la coerenza alle idee e ai valori, ed il rispetto delle persone che mi hanno permesso di essere eletto consigliere regionale», confermando «la volontà di portare avanti con immutato impegno l’attività politica nell’Idv». E nemmeno, il forte gruppo di Capodrise, che resta ancorato nel centrosinistra. Al momento, gli unici fedelissimi certi del parlamentare e sindaco di Recale, oltre all’ex segretario Passariello, sono i militanti della sua città, con in testa il consigliere provinciale Francesco Ommeniello, il cognato Emilio Melorio, consigliere comunale a Caserta, e l’assessore del capoluogo, Ferdinando Piscitelli.
Pietro Falco, dal Corriere del Mezzogiorno